Missioni Consolata - Dicembre 2018

14 MC DICEMBRE 2018 Siamo partiti con la nostra pre- senza nel reparto di oncologia dove seguiamo le donne che ven- gono raggiunte dalla diagnosi di cancro e le loro famiglie, fino a dopo l’operazione. Nel frattempo siamo presenti anche in altri due reparti di lunga degenza for- nendo relazioni d’aiuto». Le carceri sono l’ambito storico di impegno di Juri: «La onlus è gio- vane, ma l’équipe è vecchia. Mat- teo lavora con me da 10 anni. Io lavoro al Ferrante Aporti (carcere minorile di Torino, nda ) da 18 anni. Inizialmente andavo per proporre attività sportive, poi con il tempo abbiamo iniziato a fare altro, ad esempio lavoriamo con i ragazzi reclusi per i servizi alla struttura, le pulizie interne, la la- vanderia, abbiamo fatto un labo- ratorio sul miele, facciamo ac- compagnamento allo studio. Nel frattempo ragioniamo molto se cambiare delle cose, se svilup- pare nuovi progetti, nuovi ap- procci. L’esperienza educativa nella lavanderia funziona così: un operatore sta con un ragazzo per tre ore, tre volte alla settimana. Nove ore alla settimana in un rap- porto individuale. Anche il pro- getto del miele era pensato uno a uno: apicoltore-ragazzo, così an- che il sostegno allo studio. Questi però sono progetti complicati da portare avanti, perché nel car- cere non ci sono soldi». Dio abita la quotidianità Nella ricerca di una dimensione più umana, più profonda, più es- senziale del Natale, ci pare che l’Eremo del silenzio, con il suo essere dentro la città, possa forse dirci qualcosa: è un luogo di silenzio immerso nel cuore del baccano quoti- diano. La quotidianità qui non è rifiutata o fuggita, ma accolta e abitata attraverso il si- lenzio che apre la strada a un li- vello più profondo. Sembra evo- care in qualche modo l’incarna- zione: l’umanità contraddittoria e dispersa, la città confusa, diviene dimora di Dio. Così come l’eremitaggio urbano - ci pare di capire - non è il rifiuto dell’urbanità, ma il tentativo di vi- verla riempiendola di senso, così l’essenzialità del Natale, forse, non sta nel rifiuto superficiale di fare o ricevere regali, di parteci- pare a banchetti e feste, ma nel vivere tutto questo partendo dal suo senso profondo, compreso nel silenzio, nell’ascolto, nell’ac- coglienza. Lì si può capire anche quali sono le cose davvero super- flue da abbandonare. Questo eremo sembra evocare l’incarnazione anche per il luogo in cui è sorto. Dio s’incarna, nasce dentro la condizione di uomo, per liberare ogni persona che si trova ristretta in prigioni di ogni tipo. Chiediamo a Juri un commento sul Natale: «Quando arriva il Na- tale, con il presepe, il silenzio, la culla, l’asinello, il bue, siamo tutti lì che ci gongoliamo, ma poi fac- ciamo “punto e a capo”, e par- tiamo con “che cosa regaliamo a tua madre? Che cosa facciamo per i miei genitori? E per i bam- bini? E per l’amico?”. Io penso che dob- biamo cercare il modo di fare del Natale un mo- mento di vero si- lenzio. Silenzio personale. Se ci si riesce, è un silenzio che in- quieta. Quando tu entri in questo eremo, ed entri in un’ex cella - che rappresenta la tua cella per- sonale, ed è come una “pseudo mangiatoia” -, quando vieni, ti prendi il tempo, stai lì chiuso e stai in silenzio, lì iniziano i pro- blemi, l’incontro con te stesso, cominci a sentirti, con tutti i tuoi pasticci, i pensieri, i problemi… dopo un po’ di decantazione, inizi a capire dove ti trovi, e poi av- viene il tuo incontro con Lui. Il presepe lo vedi quando riesci fi- nalmente a far tacere tutto. La li- bertà dell’eremita passa dal fare i conti con se stesso. Il Natale do- vrebbe essere anche questo: fer- marsi realmente, fermarsi per ri- partire. Il Natale è l’evento scate- nante che rigenera, e non è un caso se nella liturgia c’è tutti gli anni. Perché noi abbiamo bisogno tutti gli anni di ricordarci chi siamo e da dove veniamo e so- prattutto cosa abbiamo scelto: Gesù». Luca Lorusso P ER MAGGIORI INFO : www.eremodelsilenzio.it https://jurinervo.it/ www.essereumani.org/ https://centrosostare.it/ Qui accanto : Roma, 27/01/2016, Juri Nervo consegna a papa Francesco la ban- diera del silenzio firmata dalle persone re- cluse delle carceri di Torino, Venezia e Pontremoli (MC). Qui sotto : la copertina del libro di Juri Nervo, firmato con Chiara M., La cella e il silenzio , edito da San Paolo nel 2017. Nervo ha in previsione due nuovi libri in uscita tra il 2019 e il 2020. Il primo scritto con Ilaria Nava sull’Eremo del silenzio e la sua storia, il secondo sul tema dell’eremitaggio urbano. # Foto offerta da Juri Nervo

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