Missioni Consolata - Dicembre 2018
10 MC DICEMBRE 2018 SPUNTI DI SILENZIO E LIBERTÀ (ANCHE IN VISTA DEL NATALE) Il silenzio nella città Nel cuore di Torino c’è un eremo nato dentro l’ex carcere della città. Incontriamo l’uomo che l’ha fatto nascere, Juri Nervo, laico, operatore sociale nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri. Piccolo fratello secolare che abita la quotidianità e le povertà urbane partendo dalla sua relazione liberante con Dio. «N on ho tempo. Le giornate volano e non riesco mai a fermarmi. Cerco di mettere ordine in casa, ma abbiamo troppi oggetti, sem- bra che si moltiplichino». A chi non succede di sentire dire o di pronunciare queste parole? La vita quotidiana incalza, e il de- siderio di fermarsi è messo da parte. Viviamo in una continua tensione tra opposti: da un lato andiamo di fretta, con superficia- lità, facciamo gesti automatici svuotati di senso, siamo immersi nel rumore, ci sentiamo soli; dall’altro sentiamo il richiamo della lentezza, della profondità, il desiderio di compiere gesti che nascano da un senso e si orien- ITALIA Testo e foto di LUCA LORUSSO MC A tino a un senso, il bisogno di si- lenzio e di relazioni autentiche. A dicembre, nel periodo natalizio, questa tensione cresce. Gli sti- moli aumentano di numero, men- tre il Natale richiama a un evento singolo, a una persona; cresce il pericolo del consumismo, degli acquisti compulsivi, mentre il ri- chiamo dell’incarnazione è al gu- stare le cose e alla consapevo- lezza del dono; ci troviamo a pla- nare su giornate costellate di cose da fare, mentre l’invito è a scendere in profondità; siamo spinti all’azione, mentre il ri- chiamo è alla contemplazione; veniamo colpiti da bagliori inter- mittenti e violenti, mentre sen- tiamo di aver bisogno di luci tenui che non feriscano gli occhi. Un eremo in città Veniamo a scoprire che c’è un luogo a Torino che richiama al si- lenzio e alla profondità fin dal suo nome: l’ Eremo del silenzio . Un eremo in città. Subito pen- siamo che l’idea ci piace: la città è un luogo dove si cercano relazioni ma si sperimenta la solitudine; in un eremo, all’opposto, si va in cerca di solitudine, e si fa espe- rienza di non essere soli. Incuriositi, andiamo a bussare alla sua porta nella speranza di tro- vare qualche risposta alle ten- sioni di cui parlavamo sopra. Arrivati in via Paolo Borsellino 3, siamo sorpresi dal luogo: ci tro- viamo nella zona centrale, a due passi dalla stazione di Porta Susa e dal palazzo di giustizia, di fronte
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