Missioni Consolata - Novembre 2018

pare leader la cui competenza sia ispirata dalla compassione e con- tribuisca alla costruzione della nazione, a una prosperità inclusi- va, alla pace e al ripristino dei di- ritti umani per tutti». Il motto del- l’Istituto è: «Impara a essere un leader per servire». Padre Jacob auspica che, alla fine del pro- gramma di formazione, i laureati siano pronti a inserirsi in Ong, co- munità religiose, nel sistema edu- cativo e sanitario pubblico e priva- to, in agenzie governative e nel mondo degli affari del commercio. (Fides) COREA DEL SUD FORUM PER LA PACE C ondividere un approccio di pa- ce e di riconciliazione applica- te alla politica e alla società, e lanciare un messaggio di unità: con questo spirito cardinali e ve- scovi da tutta l’Asia, dal 1° al 3 set- tembre, hanno partecipato in Co- rea del Sud al «Forum per la con- divisione della pace nella penisola coreana». Il Forum ha visto la par- tecipazione dei principali leader religiosi dell’Asia e ha avuto come tema la «Dignità umana e pace: un cammino per la penisola co- reana». (Fides) MONGOLIA LA MORTE DI MONS. PADILLA I l vescovo Wenceslao Padilla, del- la Congregazione del Cuore Im- macolato di Maria (Cicm, detta an- che «Missionari di Scheut»), primo vescovo della Mongolia, è morto il 25 settembre all’età di 68 anni, in seguito a un infarto. È il vescovo che ha accompagnato negli ultimi 26 anni i passi della giovane Chie- sa mongola. Di nazionalità filippi- na, mons. Padilla, fu infatti inviato in missione nel 1992 in Mongolia, all’indomani della riapertura della nazione, dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, come supe- riore della «Missio sui iuris», e non ha più lasciato la nazione. Quando arrivò con due suoi confratelli Cicm, non c’era chiesa né cattolici in Mongolia. Fin dall’inizio, Padilla ha conquistato il cuore del popolo mongolo ed è stato molto apprez- zato tra i cristiani ortodossi russi, i buddisti, gli sciamani e membri di gruppi religiosi non cristiani. Oggi la Chiesa locale (una comunità di 1.300 fedeli) lo piange e lo ricorda come persona di grande fede, che ha dedicato tutta la sua vita ai po- veri e all’educazione dei bambini e dei giovani. Grazie all’opera pasto- rale di mons. Padilla e dei primi sacerdoti, tra i quali i missionari della Consolata, è rinato il «piccolo gregge» della Chiesa in Mongolia, una comunità che si è sempre im- pegnata nella sua missione attra- verso il dialogo con le culture, le religioni e le persone povere. (Fides) MYANMAR LEADERSHIP L a Chiesa in Myanmar ha avvia- to un nuovo istituto per forma- re i giovani nelle capacità di lea- dership e renderli così operatori di trasformazione della società. Il nuovo istituto, denominato Myan- mar Leadership Institute (Mli), che ha aperto i battenti a Yangon, pun- ta a formare i giovani su temi di e- tica, capacità analitiche, compe- tenze professionali e stile di vita nei settori dell’istruzione, del mondo dell’imprenditoria e della società civile, spiega il gesuita Jo- seph Anthony Jacob, direttore del- la struttura. L’obiettivo è «svilup- I l Venezuela vive oggi la peggiore crisi della sua storia repubblicana ( vedi articolo alle pagine 19-24 ), a livello sociale, economico e politico. A livello sociale, il nostro popolo vive un periodo particolarmente difficile in cui l’approvvigio- namento dei beni alimentari diventa un’odissea quotidiana, sia per la grande scarsità di prodotti come per il loro prezzo elevato. Continuamente si aggiungono nuove vittime a causa della fame e della denutrizione. L’esodo costante del personale sanitario, in cerca di altri orizzonti, rende particolarmente problematica la situazione generale del paese. La crisi si estende a tutti i settori, anche se si nota maggiormente a livello dei servizi di base; ciò colpisce duramente la popolazione e favorisce un esodo di massa verso altri paesi. In modo particolare ad andarsene sono i giovani e i profes- sionisti. Il problema di fondo è politico e anche la soluzione non può che essere tale. Oggi, forse, la soluzione non è nelle nostre mani, ma ci sentiamo di condividere ugualmente il dolore di ogni venezuelano in quanto ogni loro grido di aiuto tocca i nostri cuori. Convinti che la nostra missione in mezzo a questo popolo sofferente debba continuare, vogliamo chiedervi di pregare per il Venezuela affinché possa uscire da questa situazione difficile e anche per noi missionari af- finché possiamo essere segno di consolazione in mezzo a tanta sofferenza e dolore; di aiutarci a promuovere la solida- rietà nelle nostre missioni, perché diventa sempre più diffi- cile mantenerle a causa della situazione che stiamo vivendo. Infine ci piacerebbe stabilire «ponti» con parrocchie sorelle, gruppi e altre forze che desiderano essere solidali con noi e aiutarci. Imc Venezuela: appello dei missionari NOVEMBRE2018 MC 7 MC R Caracas (Venezuela) - I missionari della Consolata con il padre generale (al centro), al termine della Conferenza regionale. #

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