Missioni Consolata - Novembre 2018

Il valore dell’interculturalità Crescere vivendo nell’interculturalità L’interculturalità non è semplicemente un modello nuovo e più efficiente, magari per impostare la nostra attuale internazio- nalità o almeno mantenerla il più possi- bile libera da conflitti. Interculturalità, nella spiritualità del nostro Istituto, signi- fica molto di più, cioè è invito a una vi- sione più profonda dell’attuale mondo plurale e in continua evoluzione, e delle persone che lo abitano, indipendente- mente da lingua, cultura e religione. Una visione che è in sintonia con la «con- templazione cristiana a occhi aperti» e che va considerata anche nelle relazioni inter- personali all’interno delle nostre comu- nità formative. Voi, cari giovani, siete privilegiati su que- sto punto, perché le vostre comunità sono di fatto internazionali e, conseguen- temente, interculturali. Voi potete for- marvi e crescere nell’esperienza vissuta dell’interculturalità. La vostra generazione, fatta adulta, non potrà non essere interculturale. Nei nostri noviziati e case di formazione i segni del- l’interculturalità sono già numerosi ed evi- denti. Vi invito a continuare a percorrere il cammino intrapreso dando il meglio di voi. In un mondo caratterizzato dal plurali- smo culturale, è compito profetico della Chiesa e nostro, come Istituto, offrire al mondo nuovi modelli esemplari della vita comunitaria. Ci potrebbe essere il rischio che, impe- gnandosi ad aderire alle varie culture, gra- datamente si sottovaluti o si trascurino l’origine e la tradizione. Ricordiamoci che tutto possiede il suo valore. L’albero si mantiene vivo e produce frutto, se con- serva le sue radici vive e sane. I futuri mis- sionari della Consolata saranno necessa- riamente una famiglia interculturale, ma con tutti i valori e con lo spirito immutato proprio dell’Allamano. Questo ideale è sti- molante e merita perseguirlo. presenza viva 48 MC NOVEMBRE2018 Foto di repertorio : incontro di animazione tra l’allora superiore generale, padre Aquiléo Fiorentini, seminaristi, giovani aspiranti missionari, suore e padri, nel seminario di Roma-Bravetta. # Padre Aquiléo Fiorentini, brasiliano di nascita, è stato il primo superiore generale non italiano dell’Istituto missioni Consolata. Era pertanto logico che sentisse partico- larmente importante il tema dell’interculturalità, verso cui l’Istituto sta camminando a passi veloci. Cogliamo da una sua lettera, del 20 maggio 2010, rivolta ai missio- nari giovani, una riflessione sul tema dell’interculturalità e della fedeltà al fondatore.

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