Missioni Consolata - Novembre 2018
per mandare avanti le attività ed è riuscito a coinvolgere altri mem- bri della comunità in un progetto di allevamento di bestiame. Le incerte prospettive per le donne anziane Il mondo sta invecchiando, av- verte la prestigiosa rivista scienti- fica inglese The Lancet : nel 2015 le persone sopra 60 anni di età erano 900 milioni, nel 2050 sa- ranno due miliardi e la maggior parte di queste vivrà nei paesi in via di sviluppo, principalmente in Asia. Ma anche l’Africa subsaha- riana vedrà i suoi anziani tripli- care: dagli attuali 53 milioni a 150. Eppure, lamenta il direttore del- l’ International Longevity Centre all’Università di Cape Town, Seba- stiana Kalula, nell’agenda politica dei governi africani il fenomeno e il tema di come affrontarlo non appaiono fra le priorità. L’invec- chiamento interesserà maggior- mente le donne, che tendono a vi- vere più a lungo degli uomini sia nei paesi ad alto reddito che in quelli più poveri @ . A questo feno- meno se ne combinano altri due: in primo luogo, la migrazione verso le città porterà i due terzi della popolazione mondiale a vi- vere in centri urbani; inoltre, la precarietà del lavoro spingerà le persone a lavorare più a lungo e più lontano da casa. Un possibile effetto del combinarsi di invec- chiamento, inurbamento e preca- rietà potrebbe essere che le donne anziane non solo non sa- ranno accudite dai familiari più giovani, ma potrebbero trovarsi loro stesse costrette a occuparsi dei loro nipoti. Già oggi, la condi- zione degli anziani abbandonati, ammalati e in povertà assoluta è ben nota ai missionari della Con- solata che a Sagana, Kenya, gesti- scono una casa per le anziane o che a Guiúa, in Mozambico, hanno avviato un programma per anziani malnutriti fra i quali le donne sono la maggioranza. Chiara Giovetti MC R NOVEMBRE2018 MC 41 CAMPAGNA DI NATALE 2018 Un dono... per riparare i danni «Chi dice donna dice danno», recita un detto popolare. Nel detto può esserci del vero, a patto di completarlo: «Chi dice donna dice danno... che lei subisce». Ogni giorno, in tutto il mondo. Il nostro impegno è da sempre quello di proteggere, promuovere e valorizzare le donne, ma quest’anno vogliamo fare di più: ci im- pegneremo a eliminare i danni che le donne subiscono e aiutarle a dimostrare alle comunità quanto la loro presenza sia un dono . Vuoi aiutarci? ❤ Con 10 euro puoi donare il materiale didattico a una bimba nei nostri asili. ❤ Con 10 euro garantisci a una donna un parto sicuro, con 50 euro un parto cesareo. ❤ Con 50 euro copri un mese di cibo, farmaci e assistenza per un’anziana seguita nei nostri centri. ❤ Con 100 euro sostieni il salario mensile di un insegnante per l’alfabetizzazione delle donne. ❤ Con 300 euro sostieni a distanza una bambina della scuola primaria. A sinistra : donne al nuovissimo ospedale di Kimbalangundu («il posto perduto») nella nuova parrocchia delle Beatitudini ( Bisengo Mwambe ) di Bikuku nella peri- feria di Kinshasa, RD Congo. # con un aumento del 12% in Africa e del 14% in America Latina. La sola India vedrebbe aumentare la sua crescita del 16%. Per i paesi in via di sviluppo presi nel loro in- sieme la fetta di aumento del Pil sarebbe di circa 4mila su 11mila miliardi di dollari @ . Il World Economic Forum ha sti- lato una classifica dei paesi del mondo che misura la parità di ge- nere: i quattro più vistuosi sono l’Islanda, la Norvegia, la Finlandia e il Ruanda, mentre il primato ne- gativo va allo Yemen, seguito da Pakistan, Siria e Ciad. Nonostante le numerose con- ferme del loro valore, le donne ri- mangono a livello globale meno pagate e più probabilmente disoc- cupate o occupate in lavori pre- cari rispetto agli uomini. Su di loro ricade quasi sempre l’incombenza di occuparsi dei familiari, si tratti di bambini, anziani o malati. Investire sulle donne Le esperienze dei nostri missio- nari confermano che investire sulle donne paga: i numerosi pro- getti di piccola imprenditoria e microcredito in RD Congo, Kenya, Costa d’Avorio hanno consentito alle donne di sostenere le proprie famiglie, pagare le spese mediche e coprire i costi per l’istruzione dei figli. Il microcredito che i missio- nari gestiscono nel Nord della Co- sta d’Avorio ha percentuali di re- stituzione del prestito che non scendono mai sotto il 98%. A Camp Garba, in Kenya, il lavoro con le donne dei gruppi etnici turkana e borana iniziato con un progetto di agricoltura e sartoria è stato fondamentale nel ricostruire i rapporti fra le comunità all’indo- mani degli scontri che nel 2012 opposero i due gruppi etnici e che avevano portato alla morte di trenta persone, alla distruzione di 150 case e all’esodo forzato di tre- mila sfollati. Oggi, un gruppo con- solidato di donne turkana, borana e somale continua a collaborare
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