Missioni Consolata - Novembre 2018

36 MC NOVEMBRE 2018 paese. «L’Italia non ha un pro- blema d’immigrazione, ma di inte- grazione - osserva l’ex viceministro agli Esteri, Mario Giro, da sempre legato alla Comunità di Sant’Egidio -. A questo riguardo il progetto dei corridoi umanitari ha molto da dire: il modello di accoglienza dif- fusa sta mostrando quanto l’inte- grazione non sia solo possibile ma è il nostro futuro». Nel nostro paese, i rifugiati non vengono infatti lasciati a loro stessi. Sono accolti in 13 delle 20 regioni italiane (Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto) presso parrocchie, appar- tamenti di privati e istituti religiosi. Qui possono contare sul supporto di famiglie italiane che si occupano di accompagnare il percorso di in- tegrazione sociale e lavorativa sul territorio, garantendo servizi, corsi di lingua italiana, inserimento sco- lastico per i minori, cure mediche adeguate. La Caritas di Ragusa, per esempio, ha ospitato Mohamed Abdi, 54 anni, la moglie Kadija Hussen, 31 anni e cinque bambini tra i 2 e 15 anni. La famiglia, pur di fede isla- mica, è dovuta fuggire a causa delle minacce di un gruppo musul- mano fondamentalista. Una delle bimbe è affetta da lupus, una ma- lattia cronica autoimmune. Un fra- tellino è già morto a causa della stessa patologia. La Caritas di Ven- timiglia ha invece ospitato un papà del Sud Sudan con i suoi due bam- bini, la bimba ha un grave pro- blema a un occhio. Come si pagano i corridoi Ma chi paga l’arrivo, l’accoglienza e l’assistenza in Italia? Il progetto è nato dalla collaborazione tra Comunità di Sant’Egidio e la Con- ferenza episcopale italiana che copre la maggior parte dei costi grazie ai fondi dell’8 per mille (quello della Fcei, con l’8 per mille della Tavola Valdese, ndr ). Altri fondi arrivano da donazioni pri- vate. «Allo stato - continua Penza - questa operazione non costa nulla. A fine anno, la convenzione scadrà. Stiamo trattando per rin- novare il protocollo. Nonostante sia cambiato il governo e l’attuale compagine abbia posizioni molto dure sull’immigrazione, finora ab- biamo trovato ampia disponibi- lità. Speriamo davvero di poter ri- pristinare un sistema che ha per- messo di salvare vite umane. L’o- biettivo è di alzare l’asticella chie- dendo i visti per 600 rifugiati pro- venienti dall’Etiopia e da altri paesi». In questo senso fanno ben spe- rare le parole del premier Giu- ITALIA © Daniele Biella © Daniele Biella

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