Missioni Consolata - Novembre 2018
ITALIA 32 MC NOVEMBRE2018 gruppi sociali, associazioni, movi- menti che condividono strategie e obiettivi nonviolenti organiz- zano proteste, marce, iniziative che - grazie alle crescenti reti di comunicazione - stanno assu- mendo dimensioni globali, e pro- pongono nuove modalità di rela- zione con i sistemi naturali che ci ospitano. Due casi esemplari A titolo esemplificativo citiamo due esempi concreti di costru- zione della pace dal basso. Il primo è l’opera di mediazione svolta dalla comunità di Sant’Egi- dio in Mozambico, come testimo- nia Roberto Zuccolini, suo porta- voce: «Il 4 ottobre 1992, festa di S. Francesco, a Roma, il presi- dente mozambicano e segretario del Frelimo, Joaquim Chissano e Afonso Dhlakama (scomparso di recente), leader della Renamo, la guerriglia che lottava contro il go- verno di Maputo, firmavano un Accordo generale di pace che metteva fine a 17 anni di guerra civile (centinaia di migliaia di morti; 3-4 milioni di sfollati in- terni e profughi nei paesi confi- nanti). La firma concludeva un lungo processo negoziale, durato un anno e qualche mese, portato avanti nella sede della comunità di Sant’Egidio. Lì, a Trastevere, al- cuni membri della comunità (il fondatore, Andrea Riccardi, e un prete, Matteo Zuppi, oggi arcive- scovo di Bologna), un vescovo mozambicano (Jaime Gonçalves, ordinario di Beira) e un “facilita- tore” espressione del governo italiano (Mario Raffaelli), avevano pazientemente tessuto un dia- logo tra chi si combatteva in nome dell’ideologia e del potere. Avevano imbastito un quadro ne- goziale all’insegna dell’unità del popolo mozambicano, alla ricerca di ciò che unisce e non di ciò che divide. Con l’Accordo generale di pace si stabiliva la consegna delle armi della guerriglia alle forze del- l’Onu, l’integrazione degli ex combattenti nell’esercito rego- lare, le procedure di sminamento e di pacificazione delle zone ru- rali, una serie di passi destinati a trasformare il confronto armato tra le parti in una competizione fondata sulle regole costituzionali e democratiche. Le elezioni del 1994, le prime veramente libere nell’ex colonia portoghese, avrebbero sancito il successo dell’intero percorso negoziale e consegnato il Mozambico a una stagione nuova, fatta innanzi- tutto di pace». Un altro caso esemplare è l’espe- rienza di Lucha nella Repubblica democratica del Congo. Dopo la morte di Lumumba, primo presi- dente dopo l’indipendenza, de- mocraticamente eletto ma subito assassinato, e la lunga dittatura di Mobutu, il paese è nel caos, con milioni di morti, disastro econo- mico e miseria nonostante la ric- chezza di risorse. Alcuni giovani, stanchi della vio- lenza e dell’ingiustizia, attivano un movimento di intervento su problemi concreti e quotidiani, come, ad esempio, l’approvvigio- namento dell’acqua. In poco tempo il movimento cresce e nel 2013 prende il nome di Lucha, ab- breviazione di Lutte pour le Chan- gement . Il logo del movimento è semplice: una freccia, e le sue ini- ziative sono comunicate tramite immagini e messaggi chiari e di- retti, per coinvolgere tutti, nella convinzione che ognuno può fare qualcosa. Il punto comune di tutte le azioni di Lucha è la nonviolenza, che ri- chiede più tempo e pazienza della violenza, ma alla fine è più effi- cace, perché la guerra ha fallito. «Coloro che accettano di morire nei gruppi armati», sta scritto in uno dei «fumetti» di Lucha, «non sono idioti o manipolati; qual- cuno è riuscito a convincerli che stavano facendo qualcosa di bene per il loro paese, ma per noi la Qui sopra : Masanobu Fukuoka, botanico e filosofo giapponese, pioniere di un metodo nonvio- lento di trattare il terreno agricolo. | Accanto : 1983, abbracciando un albero (movimento Ap- piko) nella foresta di Kalase, nel Karnataka, India Sud occidentale. Appiko è sorto nel Sud del- l’India negli anni Ottanta per proteggere le foreste minacciate da deforestazione. In alto a destra : donne israeliane e palestinesi accomunate dal dolore di aver perso una per- sona cara nel conflitto. Fanno parte del movimento The Parents’ Circle che promuove incontri tra persone delle due parti in conflitto. # © Larry Korn © Pandurang Hedge
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