Missioni Consolata - Novembre 2018
NOVEMBRE2018 MC 23 Essere segni di Consolazione In visita al Venezuela, padre Ste- fano Camerlengo, superiore gene- rale, ha lasciato tre parole di inco- raggiamento. «La C onsolazionE : che non è un’idea, una politica, ma Gesù Cristo il Salvatore; la C o - munionE : la comunità non è costi- tuita solo dal padre, ma da tutti coloro che vivono e lavorano per i valori comuni; la l ibErazionE : come insiste il papa Francesco, essere Chiesa in uscita significa che non dobbiamo solo pregare tra noi, ma dobbiamo andare a cercare e includere gli altri nella proclama- zione del Vangelo che è gioia e salvezza per tutti». La gente ricorda con affetto tutti i missionari della Consolata che negli ultimi 30 anni hanno lavo- rato nella regione. La catechista Alejandrina Pimentel rammenta che «ognuno contribuisce con il suo carisma. Cerchiamo di capire tutti. Vado in chiesa per la mia fede e non per il prete», osserva. Pedro Vamonde vede l’impor- tanza di continuare il lavoro: «La vicinanza ai missionari ci ha aiu- tato a cambiare. La Chiesa siamo noi e dobbiamo contribuire di più per sostenerla». I missionari della Consolata si sono stabiliti in Ve- nezuela nel 1971 con il padre Gio- vanni Vespertini, nella diocesi di Trujillo. Con l’arrivo nel 1974 di padre Francesco Babbini e di altri, i missionari hanno esteso la loro presenza nell’arcidiocesi di Cara- cas. Anche le missionarie della Consolata hanno tre comunità nel paese, a Caracas, a Puerto Ayacu- cho e Tencua. Jaime C. Patias, IMC, Consigliere Generale per l’America MC A A sinistra in basso : Carapita, la grande e popolatissima periferia Nord di Caracas dove i missionari della Consolata hanno una parrocchia. Al centro : la gente di Barquisimento riu- nita nel centro di animazione insieme ai missionari della Consolata durante il loro incontro programmatico per attuare le in- dicazioni del capitolo generale del 2017. Qui sotto : una casa su palafitte nel delta dell’Orinoco a Janabasaida, uno dei vil- laggi di Tucupita. Qui accanto : padre Minja Rodrick Tumaini (tanzaniano dal nome «profetico»: Tumaini significa «speranza» in swahili) coordina l’assemblea del consiglio pasto- rale di Carapita a Caracas. #
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