Missioni Consolata - Novembre 2018

MESSICO 10 MC NOVEMBRE 2018 intellettuali fanno un’analisi siste- matica dei fallimenti e delle ca- renze di questo paese; allo stesso tempo, propongono una serie di iniziative in vista di una radicale trasformazione della realtà. Tra le questioni affrontate dal libro vi sono la corruzione, l’impunità, l’incompetenza dello stato, le ele- zioni truccate, il traffico di droga e gli errori compiuti nel combatterlo, l’abbandono della gioventù, la poli- zia traballante, le carceri come luo- ghi del crimine, la disuguaglianza, la disconnessione tra il mondo educativo e quello produttivo, le falle del sistema sanitario, il disor- dine federativo, la debolezza della politica estera, l’inefficienza ammi- nistrativa e molte altre piaghe. Tutte situazioni che mantengono il paese in un’arretratezza sistemica. Vediamo di analizzarne alcune. La violenza Nel dicembre 2006, Felipe Cal- derón del Pan, allora neoeletto presidente del Messico, prima delle accuse di brogli elettorali, di- chiarò guerra al traffico di droga e lanciò un’offensiva militare e di po- lizia che non fece altro che peggio- rare la situazione. Il presidente sbagliava nelle strategie e non te- neva conto che il narcoterrorismo e le organizzazioni criminali a poco a poco erano diventati uno stato all’interno dello stato. In molte oc- casioni questi gruppi avevano armi più potenti di quelle delle forze dell’ordine ed erano meglio orga- nizzati. A ciò si aggiungeva la com- plicità dei membri dell’esercito, della marina e della polizia e dei settori della società civile. Le incalcolabili ricchezze delle imprese criminali avevano permesso loro di acqui- stare il silenzio e la com- plicità di coloro che avrebbero dovuto pro- teggere la legalità e la giustizia. Per quanto riguarda le cifre, in 12 anni di combattimenti contro la criminalità sono state giustiziate, secondo le stime più prudenti, più di 200mila persone senza contare le 35.000 scomparse. Questa situa- zione supera per la sua portata, la sua modalità e l’estrema crudeltà, quella di alcuni paesi che vivono una guerra dichiarata. La questione più seria è che il pro- blema è peggiorato invece di mi- gliorare. Per alcune agenzie di stampa, tra cui Animal Político , du- rante i primi cinque mesi del 2018, ci sono stati più di 13mila omicidi; 2.890 dei quali si sono verificati a maggio, poche settimane prima delle elezioni. Inoltre, in diverse lo- calità e stati la percentuale di omicidi è aumentata senza poter fare nulla per evitarlo. Questo è senza dubbio uno dei problemi più seri che il nuovo go- verno guidato da Amlo dovrà af- frontare. La corruzione e l’impunità Su questo argomento, Maria Am- paro Casar, nel libro citato, af- ferma che la corruzione è siste- mica e l’impunità una regola che ammette poche eccezioni. I loro costi sono molto pesanti per il paese (p. 24). Per l’analista, la situazione è aggra- vata dal fatto che «la lotta alla cor- ruzione è nei programmi di governi e partiti, ma le promesse non sono state seguite da fatti concreti. In al- tri termini, riguardo alla corru- zione, quasi tutto è stato detto e quasi nulla è stato fatto» (p. 33). Qui : la scritta sul cartello ricorda la tragedia dei 43 studenti di Ayotzinapa: «Vivo l’hanno preso, vivo lo rivogliamo». Pagina seguente : alcuni dati significativi del Messico. # © Daniel Cima / C DH

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