Missioni Consolata - Ottobre 2018
SUD SUDAN 60 MC OTTOBRE2018 Sudan e Sud Sudan guidate dai ri- spettivi ministri del Petrolio. La produzione dovrebbe normaliz- zarsi entro la fine dell’anno. Gli esperti dicono che nel Sud Sudan è passata dai 350.000 barili/anno di cinque anni fa, a circa 120.000 barili/anno. Altri paesi interessati sono l’U- ganda, che ha sempre appoggiato la fazione di Salva Kiir, (mentre il Sudan è piuttosto legato a Riek Machar), l’Etiopia, che ha dovuto accogliere alcune centinaia di mi- gliaia di sfollati, e il Kenya. Mentre l’Unione europea è stata assente, gli Stati Uniti, che hanno molto investito in Sud Sudan, hanno criticato l’accordo firmato a Khartoum. Inoltre hanno fatto pressione all’Onu e fatto passare l’embargo sulle armi (13 luglio), ma si tengono lontani dal pro- cesso in atto. Voci dal terreno Ma quali cambiamenti ha portato sul terreno questo nuovo pro- cesso di pace? Secondo l’operatrice umanitaria, «non c’è alcun cambiamento in- terno nel paese. Ad esempio in questi giorni si sta combattendo nel campo di sfollati di Juba. Qui ci sono 30.000 persone, tutti Nuer ma di diversi clan, e basta un nulla per fare scoppiare la violenza. Spesso si combattono per portare più servizi al loro gruppo. A livello locale, dove noi andiamo per assi- stere gli sfollati, l’accordo di pace non ha portato a cambiamenti». E continua: «In alcune zone del Nord gli sfollati rientrati in patria che assistiamo, mi hanno detto: tra alcune settimane ricomincia la stagione secca, le truppe hanno più facilità di spostamento e ver- ranno a riprendere questa zona. Noi siamo già pronti a scappare di nuovo in Sudan». Un missionario che lavora a Juba ci racconta: «Per l’accordo la gente ha grande speranza. Sono esausti di questa situazione, quindi qualsiasi cosa va bene, pur- ché ci sia tranquillità e l’economia si riprenda. A giugno un dollaro era arrivato a valere 350 sterline sudanesi. Con i salari minimi in- torno alle 3-4.000 sterline. Molti prodotti sono di importazione, ar- rivano dall’Uganda o da altri paesi, per cui i prezzi aumentano con il cambio. Dopo la firma del- l’accordo il dollaro è a 160 ster- line, e questo dà un grosso respiro alla gente. In realtà al mercato c’è confusione, perché c’è ancora chi applica cambi diversi». Conferma il missionario: «Il costo della benzina è sceso e questo è importante, soprattutto per le merci trasportate. Ad esempio il prezzo della farina è sceso. Ma non si sa quanto durerà. Il dubbio è: come faranno queste persone, che sono sempre le stesse al go- verno, a superare le loro divisioni e disaccordi? Come credere che non siano lì per la loro ambizione, ma per dare un minimo di pace al paese?». La guerra che va avanti da cinque anni è particolarmente efferata, come denuncia l’ultimo rapporto dell’Alto commissariato per i di- ritti umani dell’Onu: «[...] Questa è una delle più orrende situazioni dei diritti umani nel mondo, con l’uso massiccio dello stupro come strumento di terrore e arma di guerra [...]», dichiara l’Alto com- missario Zeid Ra’ad Al Hussein. Un sud sudanese, operatore uma- nitario, con studi all’estero (come tutti a livello universitario), ma che lavora nel suo paese, analizza la si- tuazione. Raggiunto telefonica- mente, ci chiede l’anonimato, come già le altre fonti, per ragioni di sicurezza: «Molte persone sono in attesa degli sviluppi di questa firma. Ma se si guarda alla situa- zione nel paese, è ancora molto confusa. C’è la fazione del go- verno, poi ci sono tante fazioni di opposizione. La gente vuole la pace, ma molti non sono pronti Qui : donne raccolgono sacchi di mais e sorgo lanciati da un aereo del Programma alimentare mondiale. Siamo in un villag- gio nella contea Ayod, Nord del paese, il 3 luglio scorso. Sopra : bimbi sfollati nel campo di Kadugli, Sud Kordofan, 3 maggio 2018. A destra : 30 agosto 2018. Delegati sud sudanesi festeggiano a Khartum. Riek Machar ha appena annunciato di appro- vare l’accordo che sarà firmato formal- mente al prossimo incontro dei capi di stato dell’Igad. # © Patrick Meinhardt / AFP Photo © Ashraf Shazly / AFP Photo
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