Missioni Consolata - Ottobre 2018
OTTOBRE2018 MC 53 MC A sito di test nucleari di Punggye-ri, l’area dove sono state fatte scop- piare tutte le sei bombe nucleari, di cui l’ultima termonucleare, che tanto hanno scosso l’opinione pub- blica fino a far ipotizzare a chi è meno attento alle questioni della penisola, lo scoppio di una guerra. La dismissione di Punggye-ri, pur con tutti i dubbi sollevati dal rifiuto da parte nordcoreana di invitare esperti internazionali che installas- sero strumenti di monitoraggio in continuo, è stato un primo passo per iniziare un dialogo con gli Stati Uniti. È stato questo lavoro di concerto tra Kim e Moon a permettere l’in- contro di Singapore. Come fare per accontentare tutti gli attori Ora, però, la questione principale che ci si pone è quale denucleariz- zazione sarà possibile in Corea del Nord? Il termine denuclearizza- zione è di per sé molto vago e la- scia spazio a innumerevoli inter- pretazioni. Gli Stati Uniti vorreb- bero un disarmo nucleare com- pleto, verificabile e irreversibile, il cosiddetto Cvid ( Complete, Verifia- ble and Irreversible Dismantle- ment ) così come descritto nella ri- soluzione 2.270 del 2016 delle Na- zioni Unite. In questo documento si legge che la «Repubblica demo- cratica popolare di Corea dovrà abbandonare tutti i programmi nu- cleari e abbandonare la produ- zione di armi nucleari in maniera completa, verificabile e irreversi- bile cessando immediatamente ogni attività ad essa correlata». Ma le incomprensioni tra Pyongyang e Washington sono spesso causate alla diversa interpretazione dei ter- mini. Per gli asiatici la denucleariz- zazione comprenderebbe anche la completa rimozione dei 28.500 mi- litari statunitensi oggi stanziati in Corea del Sud. Per gli statunitensi, invece, almeno sino al vertice di Singapore, questa opzione non è mai stata contemplata. Anzi, il ter- rore della Cina è proprio quello di trovarsi i propri confini presidiati da truppe del Pentagono nel caso la Corea del Nord si avvicini troppo agli Usa. Una soluzione che potrebbe accon- tentare entrambe le parti sarebbe il congelamento (e non lo smantella- mento) del programma nucleare e missilistico di Pyongyang. Dopo- tutto Kim Jong Un ha già affermato di aver raggiunto il suo scopo con il lancio dell’Hwasong-15 nel novem- bre 2017 e lui stesso ha indicato come non improbabile una sospen- sione delle ricerche in campo ato- mico e missilistico. Il congelamento sarebbe un modo per accontentare tutti gli attori regionali: la Corea del Nord non sarebbe costretta per forza di cose a denuclearizzare per prima esponendo così il proprio lato debole al nemico; gli Stati Uniti, • Nucleare | Missili | Sanzioni economiche | Armamenti | Eserciti •
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