Missioni Consolata - Ottobre 2018

COREA DEL NORD 52 MC OTTOBRE 2018 non finiscono qui: per la prima volta nella loro storia i nordcoreani potevano leggere che lo stesso Grande Leader aveva «elogiato la volontà e l’entusiasmo del presi- dente (Trump, ndr ) nel risolvere le divergenze in modo realistico at- traverso il dialogo e i negoziati, lontano dalle ostilità che si erano create nel passato». Una dichiara- zione sbalorditiva e sicuramente inattesa in un paese dove gli Stati Uniti sono visti come il perenne e principale pericolo per la sopravvi- venza del suo popolo. Il contributo di Moon Jae-in La dichiarazione di Singapore è composta da quattro punti pro- grammatici che delineano la strada da seguire per completare il processo di pace e stabilire rela- zioni diplomatiche. Ad essa si è ar- rivati dopo lunghe e sofferte trat- tative, ma il punto di svolta lo si era avuto con l’elezione di Moon Jae-in alla presidenza della Repub- blica di Corea (dal 10 maggio 2017, ndr ). È stato questo avvocato e at- tivista dei diritti umani, figlio di profughi nordcoreani trasferitisi al Sud alla fine del 1950, arrestato negli anni Settanta per aver parte- cipato a manifestazioni studente- sche contro la costituzione Yushin che dava pieni poteri all’allora pre- sidente Park Chung-hee, a me- diare tra le diplomazie statunitensi e nordcoreane riaprendo la via ad un dialogo che appariva impossi- bile. Già fautore della Sunshine Po- licy avviata da Kim Dae-jung (presi- dente dal 1998 al 2003, ndr ) e per- seguita da Roh Moo-hyun (presi- dente dal 2003 al 2008, ndr ), con cui ha collaborato organizzando l’incontro del 2007 con Kim Jong Il, Moon Jae-in è sempre stato con- vinto che l’unica soluzione possi- bile per pacificare la penisola co- reana fosse il dialogo. Così, quando nel maggio 2017 la disa- strosa amministrazione di Park Geun-hye, caratterizzata da scan- dali e dalla politica del confronto muro-contro-muro con il Nord ebbe termine, Moon iniziò, o me- glio, riprese, la linea di apertura uf- ficialmente interrotta nel novem- bre 2010 dal ministro dell’Unifica- zione sudcoreano. Da allora Seoul e Pyongyang si sono confrontate a livelli diploma- tici sempre più alti e neppure il test termonucleare del settembre 2017 seguito dal lancio del missile inter- continentale Hwasong 15 a no- vembre, sono riusciti a impedire che il 27 aprile 2018 (e poi il 26 maggio, ndr ) Kim Jong Un entrasse nella Corea del Sud garantendosi un posto nella storia varcando, primo leader della Corea del Nord, il confine segnato dall’armistizio del 1953. Da quell’incontro Moon ha lavo- rato indefessamente affinché il dialogo non si arenasse, come in- vece era accaduto con la Sunshine Policy , riuscendo anche a convin- cere Trump a ritirare la lettera in- viata il 25 maggio in cui diceva di voler annullare il summit di Singa- pore. Nel frattempo Kim Jong Un teneva fede alla parola data chiudendo il Sopra : il presidente della Corea del Nord ( a sinistra ) con quello della Corea del Sud durante il loro secondo incontro (26 mag- gio 2018) nella zona demilitarizzata che divide le due Coree. A destra : giovani nordcoreane si eserci- tano per la parata sulle rive del Taedong, a Pyongyang. # © The Blue House / AFP © Tobias Nordhausen

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