Missioni Consolata - Ottobre 2018
36 MC OTTOBRE 2018 D «SE DOVESSI MORIRE, È PER UNA GRANDE CAUSA» (G. CALLERI) Missione straordinaria , difficile e dura DI E RNESTO B ILLÒ Un giovane prete, missionario esemplare per generosità e coraggio. Un turbine di attivismo e di apostolato che sa coinvolgere, sorprendere, trascinare i giovani e i meno giovani. Padre Gio- vanni Calleri, carrucese (Cn), perde la vita a soli 34 anni, tutti fervidamente vissuti. La perde in Brasile, nella foresta amazzonica, il 1° novembre 1968, durante una spedizione da lui guidata fra gli indios Waimiri-Atroarí del rio Alalaú (o rio sant’Antonio). Partita da Manaus il 13 ottobre con intenti umanitari e pacificatori, padre Calleri sa che l’impresa è molto rischiosa, anche per lui che in precedenza ha già saputo vincere la diffidenza degli Yanomami. P roprio per i suoi precedenti contatti con gli indios, padre Calleri era parso l’uomo giusto per tentare la mediazione nel con- flitto tra indigeni e governo: sia ai suoi su- periori della prelazia di Roraima, che alle istitu- zioni brasiliane, preoccupate di superare le tenaci ostilità di indios ancora non contattati alla realiz- zazione di una strada nella foresta lunga 800 chi- lometri, da Manaus (Brasile) a Caracas (Vene- zuela): la Br-174, un’arteria che poteva cambiare aspetto all’Amazzonia «aprendola alla civiltà», ma anche a colossali interessi economici e minerari, all’invasione delle terre da parte di coloni e alla diffusione di malattie e «vizi» dei «bianchi» scono- sciuti agli indigeni. Sentendosi invasi nei loro territori millenari, gli indios, con attacchi a sorpresa, avevano costretto l’impresa a interrompere i lavori a duecento chilo- metri da Manaus; e proprio lì doveva intervenire la spedizione guidata da padre Calleri (in tutto, © AfMC /Silvano Sabatini
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