Missioni Consolata - Ottobre 2018

OTTOBRE2018 MC 31 Insegnaci a pregare COSÌ STA SCRITTO di Paolo Farinella, prete 18. Pregare: lasciarsi accostare dalla Parola e… dalla volpe N ella 4ª puntata del maggio scorso abbiamo commentato il racconto della tempesta del mare di Mt 14,22-33 nel quale Gesù fu scambiato per un «fantasma», cioè un’in- consistenza, fonte di paura. Per restare sempre sul tema «mare», oggi proviamo ad accostarci al testo di Mc 4,35-41 (che trova i paralleli sinottici in Mt 8,18.23-27 e Lc 8,22-25). Considerata, però, la ric- chezza del brano, dobbiamo dividerlo in due pun- tate (questa e la prossima, di novembre 2018). Il progetto del regno di Dio e i suoi ostacoli Purtroppo, non conoscendo la Scrittura e abituati a una lettura superficiale e letterale, siamo pro- pensi a leggere i Vangeli come racconti storici, senza alcun «distinguo». Anche senza volerlo, in questo modo, vanifichiamo il significato che l’au- tore o gli autori hanno inteso dare ai loro racconti che non sono finalizzati a fare «la storia di Gesù», ma a dire chi è Gesù per loro, per chi crede in lui e per chi vorrà credere in futuro: «Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!» (Gv 20,29). In parole semplici, i Vangeli hanno lo scopo di susci- tare interesse per la persona di Gesù con l’obiet- tivo, volendogli bene, di assumere il suo messag- gio come criterio di vita e progetto sociale: co- struire un mondo «su misura di Dio» che significa solamente impegnarsi a fare della terra il «giar- dino di Èden» che Dio ha avuto in mente fin dall’e- ternità per tutto il genere umano di tutti i tempi. Costruire il regno di Dio, significa appunto fondare i rapporti umani e relazionali sulla roccia della condi- visione, della fraternità e della giustizia. Il mondo laico, pur con le sue contraddizioni, misfatti, geno- cidi e aberrazioni atroci, ci ha provato diverse volte: con la rivoluzione francese del 1789 ad esempio, e con il motto «Liberté, Égalité, Fraternité». Anche con la rivoluzione russa del 1917/18, che, col pro- getto del messianismo mondiale, ha cambiato il corso della storia (e sappiamo come, proprio per- ché nessuno seppe cogliere l’enorme massa di spe- ranza che aveva seminato, neanche purtroppo la Chiesa). La mattanza sulla quale la rivoluzione russa si è fondata non elimina l’anelito di giustizia mes- sianica che portava. È necessario, infatti, che la pro- spettiva «rivoluzionaria» superi l’orizzonte della «sostituzione»: scalzare questi per metterci quelli, escludendo il «bene comune», unica prospettiva di decenza umana. Il Vangelo non ci dice solo che Gesù ha fatto miracoli strepitosi o risuscitato morti, ma attraverso questi modi di narrare, che Pio XII chiamò per la prima volta, in maniera ufficiale, «ge- neri letterari», ci vuole fare sperimentare che lui è la «novità», il kairòs della nuova irruzione di Dio nella storia, la sua Presenza: «Quale sia il senso letterale di uno scritto, spesso non è così ovvio nelle parole degli antichi orientali com’è per © AfMC / Gigi Anataloni

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