Missioni Consolata - Ottobre 2018

anni Ottanta. «Qui - spiega il dot- tor Heng Vanny, vice direttore del centro - forniamo servizi di riabili- tazione fisica. Dopo accurate vi- site, fabbrichiamo delle protesi su misura. Se il paziente proprio non può camminare, gli diamo in do- tazione una sedia a rotelle o delle stampelle. Insistiamo parecchio sulla fisioterapia, senza la quale è pressoché impossibile rinforzare i muscoli e indossare le protesi». Continua: «Non ci limitiamo a prestare assistenza qui in sede. Due volte l'anno il nostro team si reca nei villaggi per controllare lo stato delle protesi. Se non ci sono usure eccessive, i tecnici le revi- sionano sul posto, altrimenti invi- tiamo i pazienti a tornare al no- stro centro. Ogni volta che fac- ciamo una trasferta veniamo ac- colti con grande entusiasmo, siamo ben voluti. Svolgiamo un lavoro che è molto apprezzato». Nel laboratorio per le protesi la- vorano una dozzina di tecnici. In una sala vengono preparati, dopo accuratissime misurazioni, i calchi in gesso di gambe, piedi, braccia e mani. Sulle sagome vengono successivamente modellate delle lastre di plastica sciolta e solo dopo una luna serie di passaggi attraverso forni, seghetti, lime e pennelli le protesi vengono con- segnate ai pazienti. Spetta a loro l’approvazione finale al termine di un periodo di prova. I trattamenti del Centro regionale di riabilitazione fisica di Battam- bang sono completamente gra- tuiti. Questa, come le altre undici strutture gemelle sparse per la Cambogia, sono dipendenti dal ministero degli Affari sociali per la Riabilitazione dei veterani e dei giovani e godono delle sovven- zioni del Comitato Internazionale della Croce Rossa (Icrc). Annualmente, solo per Battam- bang, transitano più di duemila pazienti tra vittime di mine e in- cidenti stradali e disabili dalla nascita. Luca Salvatore Pistone braccio e infine la cognata Srey- pov, 63 anni, si vide squarciata parte della coscia. «Da quell’orribile incidente - con- fida la signora Srey - mio marito non è più lo stesso. Fu molto co- raggioso perché nonostante la fe- rita all’occhio trovò la forza di mettere in salvo tutti noi, pren- dendo in braccio i figli e trasci- nando me e mia sorella. Si sente in colpa perché fu lui a decidere il luogo dove andare a fare legna. Ma non è colpa sua, è colpa di quegli assassini che misero le mine. Spesso mi sento scorag- giata ma cerco di non darlo a ve- dere. Noi adulti dobbiamo essere d’esempio per i nostri ragazzi e incoraggiarli come possiamo. Siamo più forti delle mine». Il centro di riabilitazione Tutte le vittime delle mine di que- ste regioni Nord orientali sono passate dal Centro regionale di riabilitazione fisica di Battam- bang, operativo dalla fine degli CAMBOGIA 16 MC OTTOBRE 2018 Sotto : una bimba, con due protesi alle gambe segue la terapia riabilitante nel centro di Battabang. Qui a sinistra : due pazienti imparano a camminare con le protesi, al centro di riabilitazione di Battabang. #

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