Missioni Consolata - Ottobre 2018

OTTOBRE 2018 MC 13 MC A Ragazzo con due protesi al posto delle gambe e la mano sinistra offesa. sunte ingerendo acqua contaminata o respirando dei vapori. Il ministero della Salute ha quindi creato un’u- nità speciale per studiare l'impatto di queste sostanze sulla nostra gente». «Gli Stati Uniti - aggiunge il dirigente - devono essere il nostro partner principale. Hanno degli obblighi mo- rali nei nostri confronti, dal momento che dal 1963 al 1975 hanno lanciato oltre 2,8 milioni di tonnellate di bombe sul paese, che hanno ucciso 500mila cambo- giani e distrutto interi villaggi, case, scuole e infra- strutture. Devono aiutarci a ripulire la Cambogia dai resti delle loro armi e a tal fine il nostro governo si è attivato da tempo intavolando trattative con quello statunitense». K oki, villaggio di 800 anime, è tappezzato di car- telli di pericolo di morte. I siti dove sono state rinvenute le bombe sono semplicemente circon- dati con del nastro rosso e bianco. Da oltre un anno i bambini ci giocano intorno come se nulla fosse. Gli ispettori del Cmac ritengono che la prolungata vici- nanza di questi ordigni alla popolazione locale sarebbe la causa di alcune gravissime malattie. Negli anni Wa- shington ha in parte riconosciuto le conseguenze del- l’utilizzo dell’Agente Arancio ma si rifiuta di ammet- tere che ci sia un nesso tra questo tipo di bombe, con- tenenti ciascuna 220 litri di gas lacrimogeno di tipo C2, e atroci malattie. Dalla casa della famiglia Sokhum, a una trentina di metri dalla scuola, si odono degli strilli strozzati. A emetterli è il piccolo Sorm che non ha più voglia di ri- manere nel girello. Da lontano Sorm ha le sembianze di un bambino di un anno o poco più ma una volta avvi- cinatisi si nota subito che ha qualcosa che non va. La sua faccia è consumata e svela tutt’altra età: Sorm ha infatti 14 anni e pesa 9 chilogrammi. Non è cresciuto, non parla e ha gravissimi problemi neurologici. «Sua madre - racconta la giovane zia Meta - lavora come bracciante in Viet- nam e così mi occupo io di lui. È un bambino buono, l'unico fastidio che dà è quando piange. Per qual- siasi cosa ha bisogno di noi, non riesce a tenere in mano neanche il biberon. I dottori non hanno mai saputo dirci qual è la sua malattia, dicono solo che non esiste cura». Di fronte casa Sokhum, dall’altro lato della strada, c’è la casa della famiglia Eth. All’ombra, su un’amaca, tenta invano di riposare Srey, 31 anni appena compiuti. Invano perché i dolori causati dalla sua sconosciuta malattia non gli danno tregua. Tutto ha avuto inizio sette anni fa, quando si manifestarono le prime aller- gie cutanee sulla schiena. Ma in breve tempo queste si diffusero in tutto il corpo facendolo diventare, come di- cono i suoi parenti, «un pezzo di sughero». «La mia pelle - mostra il ragazzo - è durissima. Ho provato con diverse pomate e unguenti ma non è ser- vito a nulla. Il prurito è insopportabile e ho spesso feb- bre altissima che mi porta ad avere freddo. Il dolore è lancinante, il mal di ossa non mi permette di cammi- nare a meno che non prenda delle medicine. La mia vi- sta peggiora sempre più. Anche le orecchie mi fanno male, per non parlare delle fitte al petto che non mi la- sciano respirare bene». E conclude: «Alcuni dottori mi hanno detto che soffro di una strana forma di psoriasi, una malattia incurabile. Peggioro di settimana in setti- mana, sono certo che presto morirò. Sono sconvolto. Sono laureato in economia, lavoravo in banca ma ho perso il mio lavoro perché sono malato. Quando alcuni mesi fa la gente ha iniziato a parlare di bombe chimi- che ho realizzato che esse potrebbero essere la causa del mio male. Ma nessuno sa dirmi di più». Luca Salvatore Pistone #

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=