Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2018

mino, motivazione del tema del Sinodo, e che attraversa la croce, la nostra identità di Chiesa e di cristiani. (Vatican News) BURUNDI BATWA I Batwa, l’etnia che in Burundi rappresenta circa il 2% della po- polazione a maggioranza hutu, rappresentano una comunità an- cora fortemente discriminata in un paese che è stato dilaniato dal- la guerra civile terminata nel 2005 e che resta uno dei più arretrati e poveri del mondo. Si tratta di una minoranza che non gode di nes- sun diritto. La maggior parte è a- nalfabeta e vive in strutture abita- tive molto precarie. Con la dimi- nuzione delle tradizionali fonti di reddito come caccia, lavori in ferro e ceramica, questa popolazione sopravvive per lo più mendicando. Per far fronte a questa emergen- za, la Chiesa locale promuove, nel comune Mutimbuzi, (70 mila abi- tanti) la scolarizzazione dei bam- bini e cura la realizzazione di pic- cole abitazioni al fine di permette- re alle famiglie di lasciare le malsane capanne nella foresta. Il Batwa House Project mira a ga- rantire un terreno di comunità per decine di famiglie, liberandole dalla condizione di semi-schiavitù in cui sono sprofondate. (Fides) vicinanza ai lavoratori e ai contadi- ni, di cui promuove l’organizzazio- ne in cooperative; denuncia l’usu- ra, la droga, le case da gioco e lo sfruttamento della prostituzione da parte dei ricchi e dei potenti della società locale. Il 4 agosto 1976 viene assassinato in un falso incidente stradale. (Vatican News) AMAZZONIA IL LOGO DEL SINODO L a base del logo è una foglia che indica tutta la biodiversità presente in Amazzonia. Il suo mo- vimento ricorda anche il fuoco, u- na fiamma, che è l’azione dello Spirito che agisce in questo mo- mento della storia nella Chiesa e in Amazzonia. La foglia, a sua vol- ta, non ha un percorso semplice che punta in un’unica direzione, ma porta la trama di una cesta in- digena, richiamando la cultura delle popolazioni tradizionali, la forza, il lavoro e il senso di unità. Unità, qui, di tutta la Pan-Amaz- zonia, ricordata nei colori delle bandiere dei paesi che la com- pongono, senza che un colore o u- na bandiera prevalga sull’altra. Al centro, un fiume che unisce l’inte- ra regione, con i suoi affluenti e bacini, simbolo, anche, del cam- ARGENTINA IL ROMERO DELL’ARGENTINA S arà presto beato monsignor Enrique Angelelli, indicato da molti come il «Romero dell’Argen- tina», ucciso dai militari il 4 agosto del 1976. Dopo 42 anni, viene rico- nosciuto il martirio per il vescovo di La Rioja e per i compagni, i pa- dri Carlos Murias e Gabriel Lon- gueville e il laico Wenceslao Pe- dernera. «Per servire, bisogna te- nere un occhio attento al Vangelo e l’altro al popolo», era solito dire monsignor Angelelli che, con la sua missione, dette impulso all’e- vangelizzazione del mondo del la- voro, cercando negli insegnamenti del Vangelo le risposte concrete ed effettive ai problemi dei lavora- tori. Figlio di emigranti italiani, nasce a Córdoba, nel centro del- l’Argentina e qui, come sacerdote matura una spiccata predilezione per i poveri, cominciando a visitare le «villas miserias», le baraccopoli argentine della zona. Fonda un movimento giovanile, diventa assi- stente della Gioventù operaia cat- tolica (Joc) e di quella universita- ria (Juc), insegnando pure in se- minario. Paolo VI nel 1968 lo nomina vescovo di La Rioja, nel Nord Ovest dell’Argentina, dove i- nizia un servizio pastorale di piena La Chiesa nel mondo a cura di Sergio Frassetto 8 MC AGOSTO-SETTEMBRE2018 Argentina - mons. Enrique Angelelli assassinato nel 1976. #

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=