Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2018

A lla comunità dei missionari alla Conso- latina, prima Casa Madre dell’Istituto, l’Allamano diede un’organizzazione semplice, come era il suo stile, e sufficiente: due suore di S. Gaetano per i vari servizi e un sacerdote, don Luigi Borio, per la celebra- zione della messa e per l’assistenza ai gio- vani. L’anima della comunità, però, era lui, pur vivendo al santuario della Consolata. Al- l’inizio specialmente, veniva ad incontrare i suoi giovani come gruppo e individualmente, non tutti i giorni, ma quasi. Li voleva cono- scere bene e preparare alla missione se- condo il suo spirito in modo da «saper essere con loro», in futuro, anche da lontano. C’è da aggiungere un particolare di grande importanza. L’Allamano non agì da solo. Per il Santuario e per il Convitto ecclesiastico, si era scelto come collaboratore un sacerdote di sua fiducia, il can. Giacomo Camisassa. Per i due Istituti missionari il Camisassa è da considerare a buon diritto il «Confondatore» perché fu il braccio destro dell’Allamano, so- prattutto sul piano organizzativo, dei lavori e delle spedizioni di persone e di merci. Il programma formativo Appena un mese dopo l’apertura della casa, l’Allamano inviò al pic- colo gruppo di aspiranti alla missione una magni- fica lettera, indicando le vie maestre della forma- zione missionaria. Ecco la parte centrale: «Non potendo per ora soddi- sfare al mio desiderio di trovarmi frequente- mente in mezzo a voi per aiutarvi a mettere le fondamenta al nostro piccolo Istituto, stimo bene con questa lettera di aprirvi il mio cuore. Anzitutto godo di dichia- I GIOVANI ASPETTAVANO LUI rarvi che i vostri principi mi sono di vera con- solazione. Il vostro buon animo, la carità vi- cendevole e lo spirito di sacrificio di cui siete animati promettono bene della vostra opera. Deo gratias! Gesù Sacramentato deve essere contento delle frequenti vostre visite. Il S. Ta- bernacolo è il centro della casa ed ogni punto deve tendere come raggio colà. Quante grazie deriveranno su di voi e sull’I- stituto! Egli stesso, Gesù nostro padrone, si formerà i suoi apostoli! Tenete caro il libretto del Regolamento, me- ditatene ogni giorno qualche punto, procu- rando di osservare, per quanto è possibile al presente, quanto vi è prescritto. Amate quindi il ritiro nelle vostre camerette, dove at- tendete allo studio della S. Scrittura, delle lin- gue e delle materie insegnate. Riservandomi di dirvi a poco a poco, a voce o per scritto, tante altre cose che vi aiutino a perfezionarvi ed a prepararvi alla grande opera dell’aposto- lato, vi benedico». I giovani aspettavano lui Gli scritti del Fondatore erano attesi e graditi, ma i giovani aspettavano soprattutto lui. Vo- levano vederlo, incon- trarlo di persona, parlar- gli. Uno di essi, poi missiona- rio in Tanzania, p. Gau- denzio Panelatti, scrisse: «La sua presenza era sem- pre una grande e attesa gioia. Egli c'intratteneva familiarmente e c'infervo- rava, quasi sen-za che ce ne accorgessimo, nella nostra vocazione. A volte ci leggeva lettere o brani di lettere scritte dall'Africa da coloro che noi ave- cammino di santità 76 MC AGOSTO-SETTEMBRE2018 Disegno che rappresenta l’Allamano tra i suoi figli e figlie. #

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