Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2018

AGOSTO-SETTEMBRE2018 MC 57 manda - se sta accadendo nelle gerarchie ecclesiali. L’importante è che la giustizia re- staurativa e questo nuovo con- cetto di pace stiano progredendo. Tutto questo è possibile se noi in- culchiamo la cultura e la spiritua- lità del perdono, l’ecologia dell’a- nima. Di certo non ci può essere una “pace sostenibile” se non c’è un processo di perdono. E i pro- cessi di perdono - ecco il paradosso - sono quelli che proprio i cattolici e i cristiani conoscono meno. Si prova vergogna a ricordarlo, ma il continente latinoamericano è quello più povero, più diseguale, più violento e più cattolico. Che si- gnifica questo? Che abbiamo ap- preso un cattolicesimo e un cristia- nesimo di molta liturgia ed esterio- rità. Ma non abbiamo assunto il mandato di avvicinarci al prossimo. Mi pare che questo ci costi molto. Insomma, la sfida è grande». Iván Duque e il nuovo governo Tornando alle questioni mera- mente pratiche, che problemi sta comportando o comporterà la transizione dalla guerra alla pace? «Nel processo di transizione verso la pace ci sono due caratteristiche negative che riguardano tutti i paesi impegnati in questo passag- gio. La prima è che essi sperimen- tano 3-5 anni di violenza a volte addirittura maggiore rispetto a quella del conflitto perché è vio- lenza disorganizzata. Girano molte più armi libere perché il business è terribile. Molte persone che erano implicate nella guerra continuano a pensare in quest’ottica. Ci sono un gran numero di vittime - in Co- lombia sono 8 milioni di persone - che continuano a vivere con molta rabbia e voglia di vendetta. La se- conda conseguenza è che, a causa dei costi impliciti in un processo di pace, i paesi possono cadere in de- pressione economica. Attualmente lo sforzo compiuto della Colombia è molto elevato, soprattutto in un paese dove l’intervento dello stato è stato sempre assai limitato. C’è infine una variabile politica: il nuovo governo. Nell’ottobre 2017 la Corte costituzionale colombiana ha blindato le negoziazioni per 12 anni. Ovvero nessuno dei tre pros- simi presidenti potrà cambiare gli accordi siglati nel 2016. Quello che invece senz’altro farà la destra uri- bista (legata cioè all’ex presidente Álvaro Uribe e vincitrice delle ele- zioni di giugno, ndr ) sarà di rallen- tare la loro applicazione e insistere sulla giustizia punitiva». Paolo Moiola zione. Considero la Fondazione per la riconciliazione unica in America Latina e forse nel mondo. Di certo è l’istituzione che più lavora sul tema specifico della “tecnologia del perdono”. O, se vogliamo usare un altro termine, dell’“ecologia dell’anima”, che poi è il tema del perdono, della compassione, della misericordia. Secondo me, questo dovrebbe essere il cuore del lavoro di un missionario». Dunque, secondo lei la cultura della pace e della riconcilia- zione si sta diffondendo? «Voglio essere ottimista. Stando accanto alle vittime io vedo che, poco a poco, si sta instaurando una cultura di riconciliazione. Poco a poco il paese si sta incam- minando su questa strada. Sfortu- natamente questo non sta succe- dendo nelle élites , sia politiche che economiche. Non so - qui debbo usare un punto di do- A RCHIVIO MC I più recenti articoli sul processo di pace in Colombia: • Paolo Moiola (a cura di), Colom- bia. Un paese alla ricerca della pace , dossier, novembre 2016; • Paolo Moiola, La pace bussa due volte. Incontro con mons. Luis Augusto Castro , maggio 2017. Sul tema della giustizia riparativa : • Luca Lorusso (a cura di), Giusti- zia riparativa, dossier, dicembre 2013. MC A ● F ONDAZIONE : Bogotá, 2003. ● F ONDATORE E PRESIDENTE : Leonel Narváez Gómez. ● O RGANICI : 40 dipendenti e 2.200 animatori volontari. ● P ROGRAMMI : - alfabetizzazione : si insegna a leggere e scrivere con il me- todo della pedagogia di Paulo Freire e, nel contempo, si of- frono soluzioni emozionali per i conflitti legati a rabbia, ran- core e rivalsa; - pedagogia della cura e della riconciliazione : si insegna nelle scuole pubbliche e private; - Centri di riconciliazione : si tratta di appartamenti presi in affitto in zone a rischio per svolgere i programmi della Fon- dazione; - Scuole di perdono e riconciliazione (EsPeRe) : corsi inte- rattivi e ludici costituiti da 12 moduli, ognuno di 4 ore. ● P RESENZA : - in 21 paesi del mondo. ● R ICONOSCIMENTI : - Orden Civil al Mérito José Acevedo y Gómez del Concejo de Bogotá (2004); - Premio Unesco Educación para la Paz (2006); - Orden de la Democracia del Congresso de la República de Colombia (2007); - Emprender Paz (2011, con Nestlé Colombia); - Premio Nacional de Paz (2014, secondo posto). ● S ITO : - www.fundacionparalareconciliacion.org.

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