Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2018

NUCLEARE 40 minuti). Inoltre la crescente richiesta energe- tica mondiale obbliga le compagnie a rifornire in modo sempre più cospicuo e costante la rete. Gli impianti di produzione di energia rinnovabile , come eolica o fotovoltaica sono ancora troppo co- stosi, poco concorrenziali, dipendenti dalle condi- zioni atmosferiche e non in tutte le regioni possono essere installati (i pannelli fotovoltaici, ad esempio, occupano ampie superfici sottraendo aree che po- trebbero, ad esempio, essere utilizzate in agricol- tura). Le fonti energetiche fossili, come carbone, petrolio, gas naturale oltre che inquinare, hanno forti implicazioni geopolitiche, le scorte sono limi- tate e la loro estrazione, mano a mano che i giaci- menti superficiali si esauriscono, diviene sempre più costosa e tecnologicamente impegnativa. Infine, parametro certo di non poco conto, tra tutte le fonti energetiche a disposizione, il nucleare è di gran lunga quella che, a parità di unità di com- bustibile arricchito, genera la maggior quantità di energia 20 . Pur non esistendo un parametro oggettivo e uni- versalmente riconosciuto per valutare la conve- nienza o meno di una fonte energetica rispetto ad un’altra, le compagnie si affidano all’Eroi ( Energy Returned On Investment , «ritorno energetico sull’in- vestimento energetico») un valore che indica quanto conveniente è una determinata fonte ener- gica pronta al consumo ottenuto dividendo l’ener- gia prodotta durante tutto il ciclo di attività del- l’impianto per l’energia spesa nella produzione, dalla costruzione allo smantellamento dell’im- pianto stesso, compresi i costi di manutenzione durante il ciclo di vita. Più alto è il suo valore più conveniente è produrre quel tipo di energia. L’E- roi, però, non tiene conto dei costi di produzione delle materie prime e del loro trasporto; di conse- guenza i valori per una stessa fonte energetica va- riano in misura notevole a seconda del periodo, del luogo in cui l’energia è prodotta e consumata, del costo delle materie prime, della manodopera, etc. Ad oggi l’Eroi rimane comunque l’unico parame- tro scientifico per determinare l’effettiva economi- cità energetica ed è su questa base che governi e industrie programmano la loro politica energetica. Il nucleare rimane ancora una fonte tra le più con- venienti dopo l’idroelettrico e il petrolio 21 . L’intro- duzione dei reattori di quarta generazione, previ- sta tra 10-20 anni, aumenterebbe ancor più l’Eroi. Le lobbies mondiali e le riserve di uranio Contrariamente al sentito dire, dal 1985 ad oggi gli investimenti nel nucleare sono in continua diminu- zione. L’Oecd ha stimato che nel 2015 sono stati spesi nel campo della ricerca e sviluppo energetico 12,7 miliardi di dollari, la maggior parte dei quali sono confluiti nel campo della sicurezza, dei pro- blemi ambientali e sociali. I governi tendono a fi- nanziare ricerche in programmi energetici a me- dio-lungo termine atti ad essere commercializzati, in modo da recuperare, in parte o totalmente, gli investimenti. I capitali privati, invece, sono focaliz- zati ad investimenti a corto termine migliorando tecnologie già esistenti. Se negli anni Settanta più del 70% degli investimenti in ricerca e sviluppo erano diretti nel campo nucleare, nel 2015 questi si sono ridotti al 20%. Al tempo stesso è aumentato l’interesse verso le fonti energetiche rinnovabili e l’efficienza energetica, campi verso i quali sempre più lobbies industriali guardano con partecipa- zione, anche per via dei forti incentivi economici offerti dai governi 22 . Risulta quindi sempre più dif- ficile parlare di ostacoli verso le energie rinnovabili posti da cartelli di grosse multinazionali. Oramai anche le maggiori compagnie impegnate nel campo nucleare destinano una parte sempre più cospicua dei loro investimenti nelle rinnovabili (in particolare solare e eolico). Tutto questo, però, non esclude che attorno al nu- cleare vi siano ancora interessi enormi, in partico- lare per quelle compagnie che operano nei paesi dove i piani energetici nazionali concedono ampi spazi a questa forma di energia. I principali gestori di impianti nucleari sono la francese Edf (58 reat- tori gestiti), la russa Rosenergoatom (35 reattori gestiti e 7 in costruzione), la sudcoreana Korea Hydro and Nuclear Power Co. (25 reattori gestiti, 3 in costruzione) e l’indiana Nuclear Power Corpo- ration of India Ltd (22 reattori gestiti, 4 in costru- zione) 23,24 . Più conosciute al grande pubblico, perché presenti sul mercato dei consumatori, sono le multinazio- nali che si occupano della manutenzione e della co- D AGOSTO-SETTEMBRE2018 MC 45 D A sinistra: una veduta della centrale nucleare di Three Miles Island (contea di Dauphin, Pennsylvania) dove nel 1979 avvenne il più grave incidente nucleare nella storia degli Stati Uniti. Pagina precedente: si misura il livello di radioattività di un carico di scorie. © Nuclear Regulatory Commission, USA D

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