Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2018

NUCLEARE bomba su Hiroshima, Werner Heisenberg, il più celebre tra i fisici coinvolti nell’Uranverein, non credette ad una parola: «Posso solo supporre che qualche dilettante in America, con scarse cono- scenze in materia, li abbia ingannati dicendo: “Se sganciate questa ha l’equivalente di 20.000 tonnel- late di esplosivo ad alto potenziale”, ma in realtà non funziona per niente» 2 . Eisenhower e gli «atomi di pace» Dopo Hiroshima e Nagasaki il mondo iniziò ad in- terrogarsi sull’etica della scienza e sul pericolo nu- cleare. Nel 1956 Robert Jungk mise sotto accusa gli scienziati che avevano collaborato al Progetto Manhattan nel suo libro Gli apprendisti stregoni . Già il fisico tedesco dell’Uranverein, Carl Friedrich von Weizsacker ebbe a dire che «La storia ricor- derà che gli americani e inglesi hanno fatto una bomba mentre i tedeschi, sotto il regime di Hitler, hanno prodotto un motore capace di funzionare. In altre parole, in Germania sotto il regime di Hitler si è avuto lo sviluppo pacifico del motore a uranio, mentre americani e inglesi hanno sviluppato que- sta terrificante arma da guerra» 3 . Ma in un mondo sempre più energivoro diveniva indispensabile trovare fonti di energia a basso co- sto e ad alto rendimento per sostenere lo sviluppo industriale e sociale che si andava delineando a partire dagli anni Cinquanta. Come fare a convin- cere il mondo intero a utilizzare una tecnologia che aveva dimostrato di essere così distruttiva e che, dopo la guerra, continuava a terrorizzare l’u- manità nella contrapposizione tra Est e Ovest? Fu Eisenhower a indicare alle Nazioni Unite un piano di controllo nucleare presentandosi l’8 dicembre 1953 all’Assemblea generale con un discorso che viene considerato lo spartiacque tra il nucleare a scopo bellico e quello a scopo civile: Atomi per la pace 4 . Il pianeta aveva appena sfiorato un nuovo conflitto nucleare nella guerra di Corea, Stalin era morto da poco e non si sapeva che strada avrebbe preso l’Urss sotto la guida del nuovo segretario del partito. Eisenhower propose un ente sovranazio- nale che controllasse le scorte di materiale fissile (il combustibile nucleare) «destinato ad essere usato per uno scopo pacifico […] nell’agricoltura, medicina e altre attività pacifiche […] al fine di for- nire energia elettrica in abbondanza alle aree del mondo di essa più affamate». Il 27 giugno 1954 la centrale di Obninsk, in Unione Sovietica , fu il primo impianto nucleare ad essere collegato alla rete elettrica nazionale inaugurando così l’epoca del nucleare a scopo ci- vile. Si sarebbe dovuto attendere il 26 agosto 1956 per vedere la prima centrale nucleare costruita appositamente per generare energia elettrica, la Calder Hall del Regno Unito, entrare in opera- zione. Da allora la fissione dell’atomo divenne sem- pre più alla portata di tutti, ed oggi i 448 reattori nucleari sparsi in 31 paesi del mondo producono circa l’11% dell’energia elettrica prodotta nel pia- neta e il 5,86% del consumo energetico asso- luto 5,6,7,8 . Anche l’Italia entrò con entusiasmo nel club del D AGOSTO-SETTEMBRE2018 MC 39 D Atomi e isotopi O gni atomo è formato da elettroni che roteano attorno ad un nucleo formato da protoni e neu- troni ( disegno ). Nonostante l’elettrone abbia una massa 1.836 volte inferiore a quella del protone, la carica delle due particelle è uguale, ma di segno oppo- sto. L’elettrone ha una carica negativa, mentre il protone una carica positiva. Quando in un atomo il numero di protoni è identico a quello degli elettroni, le cariche si annullano a vicenda e l’atomo è neutro. Se, invece, il numero degli elettroni è superiore a quello dei protoni l’atomo si trasforma in ione negativo; all’opposto, si ha uno ione positivo. La quasi totalità della massa di un atomo è data dal nucleo (99,98% della massa, il restante 0,02% è data dagli elettroni) che, come accennato, contiene, ol- tre ai protoni, anche i neutroni, particelle di massa simile a quella dei protoni, ma di carica neutra. Ogni elemento che troviamo in natura, dall’elio con cui sono gonfiati i palloncini, al mercurio al ferro, è definito esclusivamente dal numero di protoni presenti nel nu- cleo. Il carbonio, ad esempio, ha 6 protoni, l’elio ne ha due, l’idrogeno uno, l’uranio 92. Il numero di protoni determina il numero atomico (Z) ed è quello che individua la proprietà chimica di un ele- mento, mentre la somma di protoni e neutroni è detta numero di massa (A). Stessi elementi possono avere un numero di neutroni (N) diverso all’interno del loro nu- cleo. In questo caso parliamo di isotopi: sono atomi le cui caratteristiche chi- miche rimangono identiche, ma va- ria il numero di massa. L’idrogeno, ad esempio, ha un nucleo formato da un solo pro- tone, ma quando accanto al protone troviamo anche un neutrone abbiamo il deuterio, mentre se i neutroni sono due abbiamo il trizio. Deuterio e tri- zio sono elementi utilizzati nella fusione nucleare. P.Pescali ORBITE ELETTRONI NEUTRONI PROTONI NUCLEO

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