Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2018

SÌ, NO, FORSE I tanti dilemmi dell’energia nucleare S crivere un articolo sul nucleare è una vera e propria sfida di comunicazione (e non esclusivamente dal punto di vista scienti- fico). Il dibattito sull’opportunità o meno di utilizzare l’energia imprigionata nel nucleo di un atomo anche per scopi pacifici e civili si è incu- neato, a partire dagli anni Settanta, in inestrica- bili gangli ideologici. A seconda delle tesi che si vogliono sostenere, l’immensa mole di dati e tesi scientifiche viene troppo spesso seviziata e mani- polata a piacere con il solo scopo di suffragare idee preconcette, anche a costo di stravolgere la fisica dell’atomo. È quindi praticamente impossi- bile, nell’affrontare un argomento così delicato, non incappare negli strali delle tifoserie dell’una o dell’altra squadra. Si aggiunga, poi, la complessità fisica, chimica, matematica che accompagna la materia nucleare che, per essere presentata in modo comprensibile ad un pubblico poco avvezzo all’argomento, deve essere spesso limata e sinte- tizzata in modo poco ortodosso. Tutto questo porta spesso ad approssimazioni o a faziosità difficilmente conciliabili con l’informa- zione che si intende offrire. A i lettori di Missioni Consolata tenterò, quindi, di presentare l’argomento nucleare, se non in modo oggettivo, per lo meno cer- cando di seguire l’onestà intellettuale che do- vrebbe contraddistinguere ogni divulgazione, nonostante il mio personale scetticismo su questa fonte energetica soprattutto in fatto di gestione delle centrali. Piergiorgio Pescali A destra: lo scienziato francese Antoine Henri Becquerel che nel 1896 scoprì la radioattività dando vita alla fisica nu- cleare. Qui sotto: l’8 dicembre 1953 in un noto discorso - Atoms for peace - davanti al- l’assemblea delle Nazioni Unite il presidente Usa Ei- senhower propose di usare l’energia nucleare per soli scopi pacifici. D © United Nations New York / AEA 36 MC AGOSTO-SETTEMBRE2018 D

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