Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2018

RCA 28 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2018 A sinistra : il cardinale Dieudonné Nzapalainga, durante una predica nel 2015. Sopra : giovani miliziani dell’Unione per la pace in Centrafrica, scissione del Seleka, nella città di Bam- bari (aprile 2017). Qui sotto : il sito del campo di sfollati di Batangafo, dato alle fiamme il 10 novembre 2015. La voce del cardinale Dobbiamo essere le sentinelle In seguito al massacro di Fatima, e al linciaggio di due musulmani per rappresaglia, il cardinale Dieudonné Nzapalainga invita alla calma: «Cosa abbiamo fatto di questo paese? Colpi di stato, ammutinamenti, ribellioni a ripetizione. I risultati sono davanti a noi: abbiamo morti, saccheggi e distruzione. Gli ultimi drammatici avvenimenti ci ricor- dano che la violenza non porta soluzioni ai nostri problemi». Pubblichiamo parte della sua predica al funerale delle vittime del primo maggio. C ari fratelli e sorelle, l’arcidiocesi di Bangui è in lutto. Piange i suoi figli. Le nostre lacrime non si fermano da quando abbiamo saputo del- l’atto terroristico, barbaro, commesso alla parrocchia Notre Dame de Fatima, durante la grande celebrazione eucaristica del primo maggio scorso. Un sentimento di tristezza, di collera, di desolazione abita il nostro cuore e ci fa sprofondare in una dura prova. Che fare? Dopo alcuni momenti di preghiera e di riflessione, ab- biamo la certezza che il Signore non abbandona mai coloro che credono in lui. Nei momenti di grande tri- bolazione viene in loro soccorso per liberarli, conso- larli, medicare le loro ferite e asciugare le loro lacrime. Ecco perché abbiamo scelto di tenere gli stessi testi li- turgici letti a Fatima. Non chiudiamo il nostro cuore, ma ascoltiamo la voce del Signore che ci parla, perché lui solo è nostro rifugio, nostra salvezza. Nella prima lettura, Paolo ha subito l’aggressione dei giudei venuti da Antiochia. L’hanno lapidato e portato fuori dalla città pensando che fosse morto. Il loro piano era di mettere fine all’annuncio della Buona no- vella in quella città. Per questo, occorreva uccidere Paolo. Ma hanno fallito. Il testo continua: «Il giorno successivo con Barnaba, Paolo parte per Derbé. An- nunciarono la Buona novella … e fecero un buon nu- mero di discepoli». […] Questo testo è una vera profezia. L’abbé Tungumale Baba è stato aggredito, ucciso. Il suo corpo trascinato nella città di Bangui. I suoi aggressori hanno pensato di aver vinto. No, non potranno mai eliminare la Chiesa cattolica. Non potranno mai mettere fine all’an- nuncio della Buona novella a Fatima. Paolo dopo l’ag- gressione diceva: «Dobbiamo passare molte prove, per entrare nel regno di Dio». Sì, nel nome della nostra fede, l’abbé Tungumale Baba e gli altri fedeli che hanno trovato la morte a Fatima, hanno vissuto le loro prove e sono oggi nel regno di Dio. # © Samir Tounsi / AFP

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