Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2018

AGOSTO-SETTEMBRE 2018 MC 27 • Milizie | Guerra di religione | Profughi | Pace • MC A vore della riconciliazione tra cri- stiani e musulmani. Durante le fasi più acute della guerra aveva accolto per diversi anni, nella sua parrocchia vicinissima al Km5, mi- gliaia di profughi provenienti dai quartieri vicini. L’abbé Albert, inoltre, era a tutti noto per il suo grande amore per il sango, la lin- gua nazionale del Centrafrica, non particolarmente ricca di vo- caboli. L’abbé Albert riusciva a tradurre ogni parola (senza usare il francese), con soluzioni geniali o giri di parole divertenti. Una volta, mentre eravamo in mac- china insieme, tradusse pure il mio nome, decretando che mi si doveva chiamare Bwa (che in sango significa sacerdote) Fede- riki . Salvare il Centrafrica In un’intervista l’abbé Albert aveva detto che solo Dio può or- mai salvare il Centrafrica. Non aveva tutti i torti. A salvare il Cen- trafrica ci hanno provato, e ci stanno ancora provando, in tanti: l’esercito nazionale, le truppe dell’Unione africana, la missione francese (che ha comunque il grande merito di aver impedito che il conflitto diventasse un massacro), i soldati dell’Unione europea, poi la Minusca, la grande missione dell’Onu (che, pur con tutti i suoi limiti, resta al momento l’unica soluzione possi- bile) e ora sono all’orizzonte an- che i russi. Ci ha provato pure papa Francesco che, con la sua vi- sita nel novembre del 2015, era I fedeli a Fatima avevano appena proclamato la loro fede e stava per iniziare l’offertorio. Ma la messa è continuata con il sacrifi- cio di sedici cristiani, tra i quali un sacerdote, l’abbé Albert Tungu- male Baba. Lo scontro è poi conti- nuato per giorni in altri quartieri della città provocando altri morti, altri feriti e la distruzione di due moschee. Un massacro tira l’altro L’episodio del primo maggio, che ha ferito e lasciato quasi incre- dula l’intera città, è avvenuto inoltre a poche settimane dell’uc- cisione a Séko (nel centro del paese) di un altro sacerdote, l’abbé Désiré Angbabata, insieme a undici suoi parrocchiani (assas- sinio avvenuto il 21 marzo 2018). L’abbé Albert, settantun anni, tra i sacerdoti più anziani del clero di Bangui, era un pastore stimato e conosciuto per la sua semplicità e simpatia, e soprattutto per la sua opera discreta e infaticabile in fa- A sinistra : profughi centrafri- cani vengono riportati in pa- tria da un campo in Repub- blica del Congo (marzo 2018). Qui a fianco : sfollati interni nel campo vicino alla città di Bria (Rca), 2017. Qui sotto : i funerali delle vit- time dell’attacco alla parroc- chia di Fatima, a Bangui. Sotto : padre Federico Trin- chero durante un battesimo. # © Philip Kleinfeld / R N © Federico Trinchero © Federico Trinchero

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