Missioni Consolata - Luglio 2018
tecipanti. Lo Jucaméx, il movi- mento giovanile cattolico del Mes- sico, è caratterizzato da uno spiri- to missionario: il suo scopo è an- nunciare il Vangelo al mondo intero, con la guida dello Spirito Santo, secondo il motto: «Cristo ci manda e il mondo ha bisogno di noi». (Fides) VENEZUELA PONTI DI SOLIDARIETA’ D ai centri di prima accoglienza dove dormire e mangiare fino all’assistenza spirituale. Dall’aiuto nelle pratiche di regolarizzazione fino ai servizi per la ricerca di la- voro, alloggio, formazione e inte- grazione sociale. Per centinaia di migliaia di migranti in fuga dal Ve- nezuela verso otto paesi dell’Ame- rica Latina - Colombia, Brasile, E- cuador, Perù, Paraguay, Cile, Bo- livia, Argentina -, le rispettive Conferenze episcopali hanno lan- ciato l’iniziativa «Ponti di solida- rietà», con il sostegno e il coordi- namento della Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il Servi- zio per lo sviluppo umano integra- le. Il progetto che durerà due anni, costituisce un piano pastorale in- tegrato per assistere i migranti venezuelani in Sud America. Sarà finanziato con circa 800.000 euro da donazioni private e fondi delle otto Conferenze episcopali. Sarà promosso lo sviluppo umano inte- grale dei migranti venezuelani in ogni fase del processo migratorio: partenza, transito, arrivo e ritor- no. Il focus sarà mantenuto oltre la situazione attuale, anche in ca- so di migrazioni originate da even- ti catastrofici come terremoti, u- ragani o altre emergenze. (Sir) lui che poco dopo li avrebbe accol- ti. E così hanno celebrato la loro vittoria, la vittoria che nessun car- nefice potrà loro togliere. Quel no- me sussurrato nell’ultimo istante è stato come il sigillo del loro martirio. (Fides) MESSICO GIOVANI E VANGELO «I l nostro apostolato è la mis- sione ad gentes , in particola- re l’evangelizzazione dei giovani», dice Juan Manuel, coordinatore nazionale del Movimiento Juven- tud Católica México (Jucaméx). Oltre a tenere seminari di forma- zione sulla leadership per i giova- ni delle comunità parrocchiali, vi- sita le scuole tenendo discorsi sui valori umani e ricevendo un’acco- glienza eccellente tra gli studenti. Illustrando la metodologia segui- ta, il coordinatore spiega: «Il workshop si svolge in 4 fasi, in primo luogo i giovani scoprono l’importanza di prendersi cura di se stessi per migliorarsi come leader , poi lavorano su come noi ci avviciniamo agli altri e a Dio. Come terzo momento, vediamo come creare progetti per i giovani, fissare obiettivi, avere dei sogni, imparare a delegare, lavorare co- me una squadra. Infine commen- tiamo le caratteristiche del buon leader». Inoltre i giovani, come la- voro finale del corso, preparano progetti per i loro gruppi parroc- chiali e li presentano a tutti i par- EGITTO IL RITORNO DEI MARTIRI L a sera di lunedì 14 maggio le campane di chiese e monasteri hanno suonato a distesa in tutto l’Egitto, per celebrare il ritorno in terra egiziana delle spoglie mor- tali dei 21 cristiani copti, «martiri della fede e della patria», decapi- tati in Libia nel 2015 da tagliagole affiliati al sedicente Stato islamico (Daesh). Dopo tre anni e tre mesi da quel barbaro eccidio, i resti mortali delle vittime sono stati trasportati in aereo dalla città libi- ca di Misurata al Cairo, e da qui al villaggio di Al Our, vicino alla città di Samalut, nella provincia di Minya, da dove provenivano 13 di loro, per essere deposti presso la nuova chiesa-santuario apposita- mente costruita per custodire la loro memoria. I resti mortali dei copti uccisi in Libia dai jihadisti e- rano stati individuati alla fine dello scorso settembre in una fossa co- mune sulla costa libica, presso la città di Sirte. Il video che ritrae la loro esecuzione è stato costruito come un’agghiacciante messin- scena cinematografica, con l’in- tento di spargere terrore. Eppure, in quel prodotto diabolico della finzione e dell’orrore sanguinario, si vede che alcuni dei martiri, nel momento della loro barbara ese- cuzione, ripetono «Signore Gesù Cristo». Il nome di Gesù è stata l’ultima parola affiorata sulle loro labbra. Come nella passione dei primi martiri, si sono affidati a Co- La Chiesa nel mondo a cura di Sergio Frassetto L ’icona dei cristiani copti decapitati dal Daesh in Libia nel 2015. #
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=