Missioni Consolata - Luglio 2018

LUGLIO2018 amico 77 AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT indicato Gesù con il suo esem- pio. Tutto il Vangelo è una sto- ria di viaggi e incontri del Si- gnore, da quello con Elisabetta e Giovanni mentre era ancora nel grembo materno, fino alla salita del Calvario. Possiamo dire che l’incontro è l’essenza stessa della missione. Guida: Ma come possiamo noi, uomini e donne moderni, adot- tare l’attitudine all’incontro di Maria nel nostro mondo frene- tico? Ci viene in aiuto don To- nino Bello con questo suo scritto. Lettore 1: «Santa Maria, donna della strada, come vorremmo somigliarti nelle nostre corse trafelate, ma non abbiamo tra- guardi. Siamo pellegrini come te, ma senza santuari verso cui andare. Camminiamo sull’a- sfalto, e il bitume cancella le nostre orme. Forzati del cam- minare, ci manca nella bisaccia di viandanti la cartina stradale che dia senso alle nostre itine- ranze. E con tutti i raccordi anu- lari che abbiamo a disposi- zione, la nostra vita non si rac- corda con nessuno svincolo co- struttivo, le ruote girano a vuoto sugli anelli dell’assurdo, e ci ritroviamo inesorabilmente a contemplare gli stessi pano- rami. Santa Maria, donna della strada, fa’ che i nostri sentieri siano, come lo furono i tuoi, strumenti di comunicazione con la gente e non nastri isolanti entro cui assicuriamo la nostra aristocratica solitudine. Liberaci dall’ansia della metropoli e do- naci l’impazienza di Dio. L’im- pazienza di Dio ci fa allungare il passo per raggiungere i com- pagni di strada. L’ansia della metropoli, invece, ci rende spe- cialisti del sorpasso. Ci fa gua- dagnare tempo, ma ci fa per- dere il fratello che cammina ac- canto a noi. Ci mette nelle vene la frenesia della velocità, ma svuota di tenerezza i nostri giorni. Ci fa premere sull’acce- leratore, ma non dona alla no- stra fretta, come alla tua, sapori di carità». (don Tonino Bello, Maria donna dei nostri giorni , Paoline, Milano 1993) Guida: Affidiamo allora a Maria i nostri passi e chiediamo che ci accompagni nel cammino per- ché, come lei, portiamo Cristo nei nostri incontri. Canto: Maria llena de gracia. Annarita Leserri betta, né pubblica un «avveni- mento importante» sui social. Al contrario, appena ricevuta la notizia, si alza in fretta e va verso una regione montuosa per congratularsi con sua cu- gina e per annunciarle la pro- pria gravidanza. Maria avrebbe avuto ottime ra- gioni per non andare da Elisa- betta. Anzitutto aspettava un bimbo anche lei (e da una gra- vidanza socialmente contro- versa), poi il viaggio era lungo e faticoso, infine Elisabetta stessa non si aspettava il suo arrivo. Ma Maria non ci pensa due volte. Prepara i bagagli e parte, affidandosi al Signore più che al buon senso o alle raccoman- dazioni degli altri che l’avreb- bero trattenuta. Lettore 2: Come era prevedi- bile, Elisabetta viene colta di sorpresa. Non solo non si aspettava visite, ma non si aspettava la visita della madre del suo Signore (forse con una nota di preoccupazione?). Ma proprio quella semplice vi- sita, quel convenzionale scam- bio di cortesia, si è rivelato il primo viaggio di Gesù e ci ha regalato una delle pagine di lode più belle del Vangelo, il Magnificat. Segno: ognuno pensa a una persona che ha ricevuto una notizia in questi giorni, sia buona che cattiva. Tutti scri- vono su un post it una parola che si impegnano a dire a questa persona e l’attaccano su un cartellone a forma di Bla Bla card. Canto: Dove tu sei . Lettore 3: Visitare qualcuno, in particolare i malati e i carcerati, è considerata un’opera di mise- ricordia corporale. Nell’anno giubilare della misericordia in- detto da papa Francesco nel 2015-2016, qualunque fedele compisse un atto di misericor- dia spirituale o corporale rice- veva l’indulgenza. Al di là di questo, mettersi in cammino per incontrare qual- cuno è lo stile di vita che ci ha Kristobalite / flickr.com

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