Missioni Consolata - Luglio 2018
pagina. Ritrae Annalena Tonelli a Merca nel no- vembre del ‘93 al centro antitubercolare della Ca- ritas italiana. C’è una pic- cola festa perché è il gior- no dell’arrivo al centro della stessa Luciana Sal- moiraghi e anche del ge- nerale Carmine Fiore (co- mandante della missione Ibis e di Italfor, il contin- gente italiano impegnato in Somalia nell’ambito della missione Onu Re- store hope dal settembre 1993 - ndr ) comparso con un camion di aiuti e un’e- norme scorta d’acqua. PAZIENZA Caro padre Gigi, ho appena letto nell’edi- toriale del numero di giugno di MC le riflessio- ni sulle tre P, suggerite da papa Francesco. Le recenti vicende politiche per formare il nuovo go- verno, mi hanno suscita- to tante riflessioni relati- ve all’importanza di ave- re uno sguardo a lungo termine e di accogliere i cambiamenti come se- gno di novità, pur nell’in- comprensibilità. Mi è ve- nuta in mente anche una recente attività di forma- zione che ho proposto ad un gruppo di insegnanti di scuola dell’infanzia correlata al tema del dialogo, in quanto la loro programmazione scola- stica riguarda l’acco- glienza del diverso. Ho suggerito di prendere spunto da un’opera d’ar- te e di immaginare un dialogo sia con i perso- naggi sia con l’autore. Per dare loro uno spunto sono andata a vedere un quadro che molti anni fa avevo ammirato per l’ori- ginalità e la bellezza: La fuga in Egitto di Andrea Pozzo, conservato nella Cappella dei Mercanti a Torino ( vedi foto ). Ho pensato a cosa potevo chiedere a Maria, a Giu- seppe, al Bambino e a Pozzo. Soprattutto a Giu- seppe che precede Maria lungo il sentiero, pronto a sorreggerla e a soccor- rerla se necessario, e le rivolge uno sguardo cari- co di affetto mentre con il braccio destro avvolge il Bambino tutto fasciato, pienamente compreso nella responsabilità di portare al sicuro ambe- due. Vorrei domandargli dove trovava tanta forza per recarsi in un paese sconosciuto con un bam- bino piccolo e con la ma- dre dello stesso, lungo un sentiero impervio, ac- cidentato, per sottrarli alle iniziative tremende di Erode, timoroso di perdere potere e presti- gio. Senza dubbio Giu- seppe ha dimostrato una fede e una speranza, tra- dotte nell’amore per i suoi cari, oltre ogni evi- denza ma incrollabili e meritevoli di essere vis- sute in misura analoga anche da me, da noi. Con riconoscenza. Milva Capoia 02/06/2018 MC R del Vangelo; durante la proclamazione del Vange- lo; durante la professione di fede e la preghiera uni- versale (o preghiera dei fedeli); e ancora dall’invi- to Pregate fratelli prima dell’orazione sulle offerte fino al termine della Mes- sa, fatta eccezione di quanto è detto in seguito. Stiano invece seduti du- rante la proclamazione delle letture prima del Vangelo e durante il sal- mo responsoriale; all’o- melia e durante la prepa- razione dei doni all’offer- torio; se lo si ritiene opportuno, durante il sa- cro silenzio dopo la Co- munione». 2. Uguale per tutti? Lo stesso documento scrive: «Spetta però alle Conferenze Episcopali a- dattare i gesti e gli atteg- giamenti del corpo, de- scritti nel Rito della Mes- sa, alla cultura e alle ragionevoli tradizioni dei vari popoli secondo le norme del diritto». Si può dire che non do- vrebbero esserci differen- ze tra le diocesi dello stesso paese, ma soltanto tra nazioni e riti (penso in Italia al Rito Ambrosiano) diversi. Ricordo anche che il pre- gare « in piedi » rispecchia l’atteggiamento dell’uomo libero, del figlio col Padre, di chi è risorto a vita nuo- va, del viandante e pelle- grino pronto a iniziare il suo cammino di «esodo» nella vita, del missionario (apostolo) inviato. « In gi- nocchio » richiama adora- zione, supplica, richiesta di perdono. « Seduti » va con ascolto e accoglienza. Detto questo, mi pare che una norma di carità do- vrebbe essere quella di fare le cose in armonia e unità, perché la celebra- zione dell’Eucarestia non è mai un atto individuale (la mia messa) ma sem- pre una celebrazione del Popolo di Dio, la Chiesa, una celebrazione che co- struisce comunità attorno all’ascolto della Parola e nello spezzare il pane. redazione@rivistamissioniconsolata.it mcredazioneweb@gmail.com DOMANDE SULLA MESSA Caro padre, posso farle un paio di do- mande sulla messa? Dopo la presentazione dei doni c’è l’orazione sulle offerte, si ascolta in piedi o da seduti? È u- guale per tutte le diocesi o ogni vescovo può dare la sua di direttiva? [...] Emanuela 12/04/2018 Nella email ci sono anche altre domande sulla mes- sa. Per ora provo a ri- spondere sinteticamente a questi due primi punti. 1. In piedi o seduti. L’ Ordinamento Generale del Messale Romano , al n. 43, prescrive: «I fedeli stiano in piedi dall’inizio del canto di ingresso, o mentre il sacerdote si re- ca all’altare, fino alla con- clusione dell’orazione di inizio (o colletta), durante il canto dell’Alleluia prima LUGLIO2018 MC 7
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