Missioni Consolata - Luglio 2018
scono impiegare il prima possibile i ragazzi nelle piccole piantagioni familiari. «Ma in questo modo», spiega padre James, «i giovani si trovano a dipendere totalmente dalla famiglia e a dover condivi- dere il magro reddito che viene dal raccolto invece di acquisire le competenze necessarie a miglio- rare e ampliare l’attività agricola familiare o ad avviare un’attività propria». In tanti lasciano il villag- gio per i centri urbani medi e grandi, finendo per ingrossare le fila dei lavoratori non qualificati, precari e mal pagati. Il progetto che padre James sta portando avanti prevede l’avvio di un negozio di pagnes (il telo che in gran parte dell’Africa le donne usano come gonna, come porte-enfant , come copertura per i banchetti al mercato e per nu- merosi altri usi), magliette e polo. Il negozio, che con il progetto si provvederà a costruire ed equi- paggiare, permetterà ai giovani coinvolti di avere un reddito e, a poco a poco, dei risparmi con i quali cominciare a loro volta un’attività. Alcuni giovani hanno proposto di utilizzare i guadagni zia entro una forbice che va dai 250 ai 400 franchi». Risultato: ol- tre 300 camion bloccati con il loro carico nei principali porti ivoriani perché gli esportatori rifiutavano di comprare a un prezzo che giu- dicavano troppo alto @ . Eventi come questo a livello di chi trasforma le statistiche in grafici sono rappresentati come nulla più che un breve segmento in discesa e possono, nel corso dell’anno, ri- tornare a valori positivi. Ma, al li- vello delle economie dei piccoli produttori, creano effetti deva- stanti in grado di mettere in gi- nocchio intere famiglie, le quali di solito ricevono per il raccolto ven- duto solo un acconto e aspettano per mesi un saldo che può anche non arrivare mai. Un negozio per i giovani Grand Zattry è un villaggio della Costa d’Avorio sudoccidentale nella regione del Basso Sassandra, di cui la città portuale di San Pe- dro è il capoluogo. Qui padre Ja- mes Gichane sta realizzando un progetto che si rivolge ai giovani disoccupati di venticinque villaggi che fanno riferimento alla parroc- chia. Come in gran parte delle zone ru- rali della Costa d’Avorio, molti ra- gazzi terminano a fatica la scuola primaria e non proseguono il per- corso scolastico. I genitori, infatti, non li sostengono negli studi, in parte perché le famiglie non rie- scono a coprire i costi per la scuola e in parte perché preferi- per avviare dei vivai di alberi della gomma e di piante di cacao, le due specie maggiormente colti- vate nella zona. Spagna, da minori stranieri a lavoratori Un altro progetto che i nostri mis- sionari intendono realizzare è quello del supporto a dieci ragazzi migranti, fra i 18 e i 25 anni, arri- vati in Spagna quando non ave- vano ancora raggiunto la mag- giore età. Questi giovani, che escono dal Sistema di protezione dei minori , si trovano ora ad af- frontare l’entrata nel mercato del lavoro spagnolo e, in particolare, quello della città di Malaga. Il progetto prevede di formare i ra- gazzi come aiuto cuochi e seguirli nel percorso di inserimento lavo- rativo. Completeranno la forma- zione anche laboratori grazie ai quali i giovani acquisiranno cono- scenze sul settore delle imprese ri- cettive a Malaga e sulle tecniche per affrontare un colloquio, com- pilare un curriculum e promuo- vere la propria candidatura a fronte di un’offerta di lavoro. Chiara Giovetti MC R LUGLIO2018 MC 69 Da sinistra : padre Juan Carlos Greco, argentino, a Tucupita. | Una donna warao intenta alla tessitura di un’amaca tradizionale. | Padre Zachariah Kariuki, keniano, in mezzo ai giovani e adulti warao. #
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