Missioni Consolata - Luglio 2018

MC R ganizzazione internazionale del la- voro (Ilo) @ , il World Youth Report avverte che sarebbe necessario creare 600 milioni di posti di la- voro nelle prossime due decadi per assorbire l’attuale numero di giovani disoccupati e gli ulteriori 40 milioni di nuovi lavoratori che entrano annualmente nel mer- cato del lavoro. Ovviamente il dato globale ma- schera differenze anche molto pronunciate nelle tendenze regio- nali. Il rapporto sottolinea come fra il 2012 e il 2014 il tasso di di- soccupazione risultava aumen- tato ad esempio in Medio Oriente (dal 27,6 al 28,2%) e Nordafrica (dal 29,7 al 30,5%) mentre era di- minuito in Africa subsahariana (dal 12,1 all’11,6%) e rimasto quasi uguale in America Latina e Caraibi (dal 13.5 al 13.4%). Il rapporto menziona anche la condizione dei Neet (acronimo dell’inglese Not in employment, education or training ), cioè i gio- vani che non sono occupati né stanno seguendo un percorso di formazione e istruzione. Il feno- meno interessa a livello globale circa un giovane su cinque e an- che in questo caso le donne sono le più esposte. I maschi Neet sono più numerosi nei paesi sviluppati (11,3%); seguono i paesi emer- genti (9,6%) e i paesi in via di svi- luppo (8%), dove in assenza di meccanismi di protezione sociale i giovani non possono permettersi di non lavorare e sono costretti ad accettare impieghi precari e sot- topagati. Rispetto ai Neet della Ue , un do- cumento del parlamento euro- peo @ riporta che nel 2015 nell’U- nione a essere in questa condi- zione era il 12% dei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni (6,6 milioni di persone), cifra che au- menta a 14 milioni (14,8%) inclu- dendo le persone fino a 29 anni. Si tratta di un gruppo sociale molto diversificato, che com- prende disoccupati a breve e lungo termine, ragazzi in transi- zione dalla scuola al lavoro, gio- vani con responsabilità familiari, persone con disabilità o problemi di salute. La probabilità di essere Neet è inoltre maggiore se si ha un livello di istruzione basso e va- ria notevolmente da uno stato membro all’altro. Gli ultimi dati della Commissione europea - rife- riti però alla fascia di età 24-30 - segnalano Italia e Grecia in cima alla classifica con, rispettiva- mente, il 30,7% e il 30,5% e Lus- semburgo, Svezia e Paesi bassi con i tassi più bassi, intorno al 10%. Altro dato indicativo è quello sulla partecipazione dei giovani alle consultazioni elettorali : secondo uno studio effettuato in 33 paesi dalla rete World Values Survey , che riunisce studiosi di scienze so- ciali di tutto il mondo, se il 60% dei cittadini nel loro complesso di- chiara di votare a ogni elezione, il dato si contrae al 44% conside- rando solo le persone fra i 18 e i 29 anni. Quanto ai dati sull’istruzione , l’aggiornamento più recente sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile @ segnala che nel 2014 circa 263 mi- lioni di bambini, adolescenti e gio- vani in età scolare non erano a scuola. Di questi, 61 milioni erano bambini della scuola primaria, 60 milioni adolescenti della scuola secondaria inferiore e 142 milioni erano giovani della secondaria su- periore. Il 70% di questi bambini e ragazzi viveva in Africa subsaha- riana e Asia meridionale. Infine, un dato sul rapporto fra giovani e migrazione : nel 2013 (ultimo dato disponibile) sui 232 milioni di migranti a livello globale circa 28 milioni, cioè un po’ più di uno su dieci, erano giovani fra i 15 e i 24 anni e, nello specifico, 11 milioni fra i 15 e i 19 anni e 17 mi- lioni fra i 20 e i 24 @ . • Giovani | Istruzione | Lavoro | Minori • A sinistra : giovani pieni di speranza alla Gmg 2016 in Polonia. Qui, dall’alto : Padre James Gichane a Grand Zattry in Costa d’Avorio con alcuni giovani. | Lo spiazzo dove, a Grand Zat- try, si raccolgono i sacchi di fave di cacao da caricare sui camion. #

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