Missioni Consolata - Luglio 2018
LUGLIO2018 MC 49 D tamente si compongono nel piatto diversi ele- menti: verdure, carne o legumi, e immancabil- mente il riso bianco, il cui ruolo è fondamentale per il seco. Tutti gli altri ingredienti possono va- riare a piacere, ma il riso bianco è la colonna por- tante del seco. Insieme al seco si beve il jugo , ogni giorno fatto con un frutto diverso: ieri lulo , do- mani mora , oggi guanabana . Ed infine si chiude con il tinto , una specie di caffè americano e a volte un dolce come un bocadillo de guayaba , una gela- tina guava. Io però a 239m s.l.m. sto mangiando un primo, un secondo e dopo un po’ d’insalata con pane e dopo la frutta tagliata al tavolo e, per finire, un caffè es- pres-so con un gianduiotto. | JET LAG, 7h | 07:00 UTC -5; 14:00 UTC +2 A 2.640m s.l.m. la gente si sta alzando. Mia madre si sveglia, mio padre si sveglia, tutti si svegliano, compresa me, che sono a 239m s.l.m. e a un mare di distanza. Mi sveglio come loro, ma non da una N asce nel 1986 a Bogotá, in Colombia. Nel suo paese d’origine studia Arti visive; si trasferisce in Italia e ottiene la doppia laurea italo- colombiana in Architettura presso il Politecnico di Torino. Nel 2014 inizia il dottorato in Studi Urbani del Gran Sasso Science Institute (Gssi), presso L’Aquila. Realizza progetti di sviluppo territoriale attraverso iniziative culturali e artistiche, come The School of Losing Time a Londra e Mirafiori Millefogli, in corso di attuazione, a Torino. Il suo racconto, Jet lag affettivo , ha vinto il Primo Premio della XI edizione del Concorso letterario nazionale Lingua Madre. notte stellata, io mi sveglio dalla siesta: un’attività che in qualche modo riesce a sincronizzarmi con la Colombia e con i suoi ritmi circadiani, con il suo fuso orario. E questa comune sveglia crea lo spazio e il tempo per una condizione di simile dissimilitudine, di uno strano stare insieme a distanza, un paio di ore di sole condiviso, anche se qua è calante e là è in ascesa. Sono proprio queste le ore preferite per gli appuntamenti cibernetici. Servono solamente internet, un dispositivo portatile, auricolari, uno spazio silenzioso dove poter parlare e del tempo. Ma in questo primo pomeriggio a 239m s.l.m. que- ste condizioni fanno fatica a declinarsi nella realtà e sembrano escludersi a vicenda: se ho la connes- sione, il computer e le cuffie, non ho tempo, o non sono nello spazio adatto; se non ho impegni e sono in un bel luogo, accogliente e favorevole a una bella chiacchierata, magari ho anche con me pc e auricolari, mi manca internet, e cosi via, in co- stante compromesso spazio temporale. Ma a volte riusciamo a sospendere il jet lag e ci sincronizziamo per un po’, a volte per alcuni mi- nuti, magari per alcune ore. Diventiamo una spe- cie di piano topologico, dove la distanza tra punti non conta: le nostre diverse condizioni spaziali e temporali s’incontrano in un istante, in una topo- grafia e cronologia che non esiste, loro a 2.640m s.l.m. con il loro fuso orario UTC -5 ed io ai 239m s.l.m. con il mio UTC +2. In questo modo apriamo un’altra dimensione che per noi, che siamo con- nessi, esisterà oltre il tempo della durata di que- sta chiamata. Anche dopo, ognuno di noi sentirà scorrere un ritmo parallelo a quello del proprio quotidiano, e in ogni cosa che faremo, caffè che prenderemo, traf- fico che sfideremo, convenzione che decostruiremo sarà presente l’idea dell’altro, dall’altro lato dell’oceano, respirando un’altra com- posizione chimica di aria: fino alla prossima tregua di jet lag affettivo. Angela María Osorio Méndez Lingua Madre su MC: «Sono anch’io Italia» e «Sapori di casa lontana», due dossier pubblicati nelle riviste di agosto-settem- bre 2015 e di agosto-settembre 2016.
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