Missioni Consolata - Luglio 2018

A rrivata a Milano, sperduta in quel grande aeroporto, da lontano, vidi mio zio che mi cercava fra la gente, mi misi a correre fino a lui e, abbracciandolo, le mie paure si sbiadirono sul suo volto sorridente. Giunta finalmente ad Asti potevo girare per quelle vie che profumavano di libro ancora da aprire. Ero ospite di mio zio in corso Alba, molto vicino alla casa in cui dovevo in- cominciare a lavorare. In quella casa ricca di og- getti a me sconosciuti, svolgevo diverse mansioni e imparavo con grande entusiasmo i piatti tipici piemontesi per la preparazione del pranzo e della cena. Passavo molte ore nella biblioteca della casa, per la sete di sapere che avevo sempre avuto. Già da bambina leggevo tutto quello che trovavo, ma in Marocco i libri non potevamo permetterceli e mio padre controllava sempre le mie letture; po- ter leggere così tante cose diverse mi ha per- messo di farmi una cultura, solo mia, nessuno mi diceva cosa leggere. Ho preso il diploma e adesso mi mancano tre esami per laurearmi in Scienze politiche a Torino. Continuo a lavorare per pagarmi gli studi, spe- rando un giorno di tornare, fiera di me stessa, a Marrakech e portare via, dalle grinfie di mio padre, mia madre e le mie sorelle, che non meritano quella vita. Sento di essere dove volevo vivere… Sento di essere una straniera an- cora, ma di non avere più la paura di allora… Conquistatrice di sogni e di viaggi, vago nell’anima del mondo, por- tando nel cuore le mie origini. Dounya Mahboub 46 MC LUGLIO2018 D U nità di misura Utc, il fuso orario. È così che devo misurare la metà delle mie re- lazioni interpersonali, in perenne jet lag affettivo: «Ci sentiamo al mio pranzo, os- sia per la tua colazione»; «no, a quell’ora non posso, sarò nel pieno del sonno». Un constante rendez-vous sfuggente, perché in effetti ci dimenti- chiamo spesso di quegli appuntamenti su Skype quando viviamo quell’altra parte delle nostre vite, quella parte fatta da carne e ossa, contatti e odori. «Il jet lag, spesso indicato come "mal di fuso" […] è una condizione clinica che si verifica quando si at- traversano vari fusi orari (di solito più di due fusi orari), come avviene nel caso di un lungo viaggio in aereo […]. Il fenomeno si verifica a causa dell’al- terazione dei normali ritmi circadiani». Wikipedia con usuale semplicità spiega la condizione che io vivo da sei anni, senza viaggiare o prendere aerei o attraversare time zones . Questa è la storia della costante «alterazione dei normali ritmi» affettivi e dei meccanismi impiegati per provare a metterli in sincronia e far collidere le nostre diverse e lon- Jet lag affettivo DI A NGELA M ARÍA O SORIO M ÉNDEZ [C OLOMBIA ] tane Utc, annullando le distanze spaziali e tempo- rali per cui possa esistere un solo piano, il nostro, dove emisfero Nord e Sud diventino un tutt’uno. | JET LAG, 7h | 23:00 UTC -5; 06:00 UTC +2 A 2.640 metri sopra il livello del mare (s.l.m.) l’os- sigeno è scarso, ma noi bogotani riusciamo a re- spirare benissimo. Siamo come quei mammiferi marini che riescono a mantenere il fiato per più di un’ora sott’acqua, tutto grazie ovviamente a uno degli adattamenti più estremi che esistano in na- tura. No, non sto dicendo che a Bogotá si viva in apnea, per quanto a volte i suoi abitanti possano sembrare sirene scappate dalle isole Sorrentine: nella capitale a volte piove tanto, ma a volte piove pure tantissimo e la gente come per magia sem- bra prendere quella forma, metà pesce metà umano. A 2.640m s.l.m., a quest’ora a Bogotá la maggior parte dei suoi dieci milioni di abitanti sta andando al letto; i pochi negozi ancora aperti ini- ziano a chiudersi; le luci nelle case e negli appar- tamenti a spegnersi; il traffico a diminuire di in- N asce il primo gennaio 1994, a Marrakech, in Marocco. Si trasferisce in Italia, ad Asti, all’età di sedici anni, dove tuttora vive con suo zio. Lì frequenta il liceo linguistico «Ugo Foscolo» e, dopo aver conseguito il diploma, si iscrive all’Università degli studi di Torino per seguire il corso triennale in Scienze politiche e sociali. Dopo la laurea, desidera intraprendere una carriera diplomatica e aspira alla politica internazionale: le piacerebbe diventare assistente parlamentare europeo. Il suo racconto, Changes , ha vinto il Premio Speciale Rotary Club Torino Mole Antonelliana della XI edizione del Concorso letterario nazionale Lingua Madre.

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