Missioni Consolata - Luglio 2018
Chi non è contro di noi è per noi C’ è una scena interessante nel Vangelo di Marco: Gesù, per la seconda volta, cerca di far capire ai suoi discepoli che sta andando a Gerusalemme per essere ammazzato, e non per diventare re, come loro vorrebbero. Ma i discepoli non lo ascoltano. Anzi, discutono su come spartirsi il potere. E, già che ci sono, vo- gliono anche liberarsi da possibili concorrenti, per non perdere l’esclusiva. Giovanni e gli al- tri, infatti, cercano di fermare un tale che sta «scacciando i demòni» nel nome di Gesù senza essere del loro gruppo: non è «dei nostri»! Gesù però li sorprende: «Non glielo impe- dite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi» (Mc 9,38-41). Quella di Gesù nel brano di Marco 9 è una risposta che spiazza. Noi, di solito, preferiamo quella riportata da Matteo, simile ma opposta: «Chi non è con me è contro di me» (Mt 12,30), anche se, in Matteo, Gesù dice questa frase in un contesto del tutto diverso, par- lando di lotta contro il male. Marco ci presenta un tale che sta aiutando delle persone che vivono in situazioni disuma- nizzanti. Uno che, nel nome di Gesù, vuole ricondurli alla loro umanità. «Non è dei nostri», dicono i discepoli. Gesù però oppone alla categoria dei «diritti d’autore» e del monopolio, il dato di fatto che il bene, il bello, il giusto e il vero hanno una sola sorgente: Dio. E in Dio sono patrimonio di tutta l’umanità, di ogni uomo, anche fuori della cerchia dei discepoli, an- che fuori della Chiesa, come ci insegna il Vaticano II. Nessun uomo, organizzazione, chiesa, partito o stato può vantare la proprietà o il brevetto del bene, così come a nessuno appar- tiene l’esclusiva del male che, infatti, serpeggia anche tra i discepoli. Gesù ci insegna a guardare al bene attorno a noi senza gelosie e pretese di esclusiva, a sa- per riconoscere la mano e la presenza di Dio in ogni realtà positiva, in ogni persona, cultura, religione. Dove c’è bene e bellezza, giustizia e verità, dove si realizzano autentiche espe- rienze di umanizzazione, lì c’è Dio, perché l’amore di Dio, il suo Soffio di Vita, non si lascia ingabbiare e soffia dove, come e quando vuole (cfr. Gv 3,8). T rovo questo detto di Gesù particolarmente attuale oggi, perché è un buon antidoto contro il fondamentalismo e la tentazione di ritenere di avere il monopolio del bene. Cose buone e giuste vengono dette e fatte anche da chi non crede in Gesù. Non ci sarebbe la missione senza queste parole di Gesù, perché uno dei primi doveri di un missionario è proprio quello di riconoscere i «semi del Verbo» (cfr. Ad Gentes 11b) e i «segni dei tempi» nelle più disparate realtà umane e culturali incontrate ai quattro angoli del mondo e anche nelle nostre società complesse dell’Occidente. Per me è sempre motivo di grande gioia rendermi conto che l’azione di Dio mi precede e mi fa scoprire luoghi di bellezza incomparabile e incontrare persone «giuste» e innamorate di Dio anche nei posti più impensabili. Credere in queste parole di Gesù è anche un disintossicante per chi vive la crisi del nostro tempo che spinge molti a credere che la nostra religione, la nostra cultura, il nostro modo di vivere sono i «migliori», mentre degli «altri» bisogna diffidare. «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?», chiedeva Natanaele (Gv 1,46) chiuso nel suo pregiudizio che solo l’in- contro con Gesù ha dissolto. Q uesta attitudine a riconoscere che l’azione di Dio ci precede e non ha confini e che ogni uomo - perché è immagine di Dio - è capace di bene, non significa avere poca stima di sé e della propria fede o pensare che tutto quello che è «altro» sia meglio. È piuttosto il saper riconoscere che la misura di tutto non sono «io», ma «Dio». Qualsiasi atto bello e vero, anche se compiuto da un ateo o da uno di un’altra cul- tura o religione o tendenza politica, è sempre dono di Dio, in Lui ha la sua sorgente: «Tutto coopera al bene di quelli che amano Dio» (Rm 8, 28) e «respirano» il suo Spirito. EDITORIALE Ai lettori LUGLIO2018 MC 3 di Gigi Anataloni
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=