Missioni Consolata - Luglio 2018

LUGLIO 2018 MC 29 L’importanza della terra Dopo la fine del latifondo nella terra Raposa Serra do Sol, gli indi- geni hanno occupato aree strate- giche. Nuove comunità sono nate. Per esempio, dov’era l’a- zienda del fazendeiro Jair, a 250 km da Boa Vista, cinque famiglie hanno creato la comunità San Matteo, che ora comprende ben 19 famiglie. Questa comunità si è incontrata per discutere i pro- blemi e rinnovare gli impegni. Per tre giorni, adulti e giovani discu- tono. I bambini accompagnano e scrivono sui loro quaderni. Matias de Lima e Jacir José de Souza, due leader storici, fanno memoria della lotta. Per Jacir, le principali sfide sono «raccontare ai giovani e bambini i risultati ottenuti e gli impegni da mantenere. Inoltre essere sempre in allerta con nuovi tentativi di invasione». Matias de Lima ricorda di essere stato arrestato e picchiato ripor- tando la rottura della clavicola. «Sono preoccupato. Una volta i tuxaua erano determinati, ora vedo insicurezza. I politici stanno comprando alcuni tuxaua , dei coordinatori e la gente. Se non apriamo gli occhi, soffriremo an- cora», avverte il vecchio attivista della causa indigena. «Non pos- siamo rinunciare ai nostri impe- anti indigeni), che ha portato una mandria di bovini nelle comunità. Questa decisione è criticata per la dipendenza che può creare e per l’uso politico che se ne può fare. «Non è sbagliato ricevere queste “offerte” di bestiame perché re- centemente abbiamo avuto molte perdite. Ma dobbiamo fare attenzione alla strumentalizza- zione e al pericolo di invasione e divisione che ne può derivare. I politici ci hanno sempre dato con- tro e adesso improvvisamente ci offrono il miele. Dobbiamo aprire gli occhi», avverte Brito. Le donne sono impegnate attra- verso l’«Organizzazione delle donne indigene di Roraima» (Omir) con progetti di formazione e sostenibilità economica. Una delle coordinatrici, Marisete de Souza, indica i risultati ottenuti che includono l’aumento dei capi di bestiame, miglioramento della coltivazione e l’incarico di tuxaua assunto da alcune donne. «Il no- stro lavoro mira a rafforzare l’i- dentità e le tradizioni. Lo fac- ciamo con la pianificazione di workshop , seminari, assemblee e corsi. Il nostro ruolo di donna, madre, moglie e attivista del mo- vimento indigeno è lottare per la sostenibilità e contro le bevande alcoliche. Lavoriamo insieme ai missionari che ci appoggiano». MC A gni. Se cadiamo, dobbiamo al- zarci. Questi bambini hanno biso- gno di terra per piantare e man- giare. Io continuerò la lotta finché avrò vita». L’attuale tuxaua della comunità, Martinho Macuxi Souza, uno dei figli di Matias, ricorda che «prima il bianco ci ha proibito di cacciare, pescare e coltivare. Hanno arre- stato, picchiato e bruciato le no- stre case e la missione di Surumú. Oggi non vediamo più i nostri pa- renti soffrire violenza. Non voglio le mucche offerte dal governo e dai politici», ribadisce. «Per quanto riguarda la terra, stiamo cercando di fare del nostro me- glio seguendo i principi di una agricoltura sostenibile e la forma- zione tecnica che riceviamo presso scuola di Surumú, su come allevare il bestiame e coltivare or- taggi senza pesticidi. Facciamo ancora troppo poco per custodire e proteggere la terra», sostiene Martinho. In basso : inaugurazione a Linha Seca della nuova scuola e cappella. Sotto : un bambino indigeno prende appunti di storia durante la riunione nella comunità di São Mateus. Pagina precedente : l’intervento del leader macuxi Matias de Lima a São Mateus. #

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