Missioni Consolata - Luglio 2018
RAPOSA SERRA DO SOL (RORAIMA) Un esempio di resistenza indigena BRASILE Testo e foto di JAIME C. PATIAS MC A Nella Costituzione federale del 1988, lo stato brasiliano ricono- sce che «le terre tradizional- mente occupate dagli indigeni sono destinate al loro possesso permanente e avranno l’uso esclusivo delle ricchezze del suolo, fiumi e laghi in esso esi- stenti» (art.231, 2). La popola- zione è cresciuta sempre organiz- zata intorno ai propri leader, i tuxaua ( figura corrispondente ai cacique, ndr) , in più di 200 villaggi nelle regioni di Surumú, Sierras, Baixo Cotingo e Raposa. Nelle co- munità e nelle scuole di vario grado, dove oramai quasi tutti gli insegnanti sono indigeni, la pre- senza di bambini e gio- vani colpisce l’oc- chio del visita- tore. Circa il 60% della popola- A Roraima, nella regione Nord del Brasile, ad aprile le piogge iniziano a irrigare la terra riem- piendo fiumi e torrenti. Nella terra indigena Raposa Serra do Sol (Ti Rss), la vegetazione rigo- gliosa, rallegra gli oltre 20mila in- digeni Macuxi, Wapichana, Tau- repang, Ingaricó e Patamona. Nel 2005, l’area di 1,7 milioni di ettari (pari alla regione Lazio, ndr) è stata dichiarata «protetta», cioè ad uso esclusivo degli indigeni, dall’allora presidente Lula da Silva, dopo 34 anni di lotte che sono costate la vita ad almeno 21 indigeni. È così che Raposa è dive- nuta un esempio di resi- stenza contro l’inva- sione bianca. Sono oltre 20mila gli indigeni che vivono a Raposa Serra do Sol, terra indigena ricono- sciuta nel 2005 dopo decenni di lotta. I problemi non mancano: salute, istruzione, viabilità. L’ostilità anti indigena rimane elevata e produce insicurezza e invasioni. Tuttavia, i popoli indigeni hanno impa- rato a difendersi. Dal 1971 i missionari della Consolata vivono al loro fianco.
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