Missioni Consolata - Luglio 2018
20 MC LUGLIO2018 l’espansione di valore del patri- monio accumulato. La finanza, quindi, prima che un insieme di tecniche è un cambio di visione economica: è lo spostamento del- l’attenzione «dal pesce alla canna». O per usare un’altra me- tafora, il cavallo non interessa più per i pesi che può portare, ma per la pelle che se ne può ricavare. Nella logica produttiva l’atten- zione è rivolta a ciò che si pro- duce, seppur espresso in termini monetari per pura comodità con- tabile. Nella logica finanziaria, in- vece, l’attenzione va ai valori mo- netari in quanto tali, un cambio di prospettiva che, se prende il so- pravvento, può stritolare l’econo- mia reale, come fa il boa con la sua preda. Ad esempio, da quando l’attenzione si è spostata dalla capacità produttiva, al va- lore patrimoniale delle imprese, si fa di tutto per fare risultare profitti alti pur di fare aumentare il valore delle azioni. Per questo i licenziamenti sono salutati con favore mentre si fa sempre più alta la tentazione di truccare i bi- lanci. Nella stessa logica si assiste a smembramenti di aziende che in un’ottica produttiva dovreb- bero costituire un tutt’uno, ma in quella finanziaria sono frantu- mate per vendere meglio quei rami più appetibili che permet- tono l’incasso immediato. È un po’ come demolire il tetto in le- gno per fare fuoco, rendendoci conto dell’errore commesso solo quando ci pioverà in testa. La finanza come scommessa: i «futures» Un’altra espressione dell’econo- mia finanziaria, con ampie riper- cussioni negative sull’economia reale, è la scommessa che as- sume caratteristiche ogni volta diverse a seconda del contesto in cui si concretizza. In ambito com- merciale, uno degli strumenti più diffusi è quello dei futures , impe- gni a vendere o a comprare, non perché si è interessati al bene trattato, ma unicamente al suo prezzo. Il future è un impegno a comprare o a vendere a data fu- tura secondo un prezzo predeter- minato. Se scommetto sul rialzo mi impegno a comprare a prezzo basso; se scommetto sul ribasso mi impegno a vendere a prezzo alto. Al momento di chiudere il contratto, se la controparte vuole effettivamente la transazione del fisico, mi organizzerò per di- sporne. Se avevo promesso di comprare, comprerò dal mio cliente al prezzo basso pattuito e rivenderò sul mercato al prezzo alto del momento. Se mi ero im- pegnato a vendere, comprerò sul mercato ciò che mi serve al prezzo basso del momento e ri- venderò al mio cliente a prezzo alto previsto nel contratto. Solita- mente, però, i futures si chiudono senza transazioni del fisico, ma con un semplice esborso da parte di chi ha perso a vantaggio di chi ha vinto. Tuttavia il dramma dei futures è che il loro volume è di- ventato talmente ampio da con- dizionare di fatto i prezzi dei beni su cui sono costruiti. Nel caso del caffè il valore commercializzato dai futures è 28 volte superiore alla produzione mondiale, per cui è ovvio che chi ha interesse a fare alzare o abbassare il suo prezzo ha la possibilità di farlo mettendo i piccoli produttori in una posi- zione di incertezza permanente. La finanza pro fallimento: i «Cds» Rispetto alla miriade di strategie finanziarie esistenti, il documento della Congregazione per la Dot- trina della Fede, si concentra in particolare su alcune di esse fra cui i Cds ( Credit Default Swaps ) e le cartolarizzazioni. Volendo met- terla semplice, i Cds sono forme di assicurazione sulla possibilità di fallimento, ma non della pro- pria azienda, bensì di quella al- trui. E come il marito che fa l’assi- curazione sulla morte della mo- glie può avere la forte tentazione Nei riquadri : stralci tratti dal documento redatto dai due organismi del Vaticano. Sopra : il frontespizio del documento scari- cabile dal sito: https://press.vatican.va . Pagina seguente : l’immagine in bianco e nero porta il titolo di «povertà e credito». # ” 5. La recente crisi finanziaria poteva es- sere l’occasione per sviluppare una nuova economia più attenta ai principi etici e per una nuova regolamentazione dell’atti- vità finanziaria, neutralizzandone gli aspetti predatori e speculativi e valoriz- zandone il servizio all’economia reale. Sebbene siano stati intrapresi molti sforzi positivi, a vari livelli, che vanno ri- conosciuti e apprezzati, non c’è stata però una reazione che abbia portato a ripen- sare quei criteri obsoleti che continuano a governare il mondo. «Oeconomicae et pecuniariae quaestiones» (17 maggio 2018) “
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