Missioni Consolata - Luglio 2018

dando servizio, lavorando con la carità. Sarete un gruppo opera- tivo missionario”. E in effetti ci aveva azzeccato». Gruppo «di carità» Un altro principio fondamentale deciso fin da subito è che «non sa- remo mai né onlus né Ong - ri- corda Pino -, ma un gruppo di ca- rità». Questo per «non scendere a compromessi», perché l’associa- zione vuole «vivere di carità, dando carità». Rifiuta dunque di entrare nel «business» o, più be- nevolmente, nel settore, della cooperazione internazionale. E il Gomni riesce a mantenere la pro- messa per tutta la sua storia, no- nostante non sia facile, perché qualcuno che ha tentato la virata c’è stato, ma poi ha prevalso lo spirito iniziale. Una scelta, quella del nome, che chiarisce le intenzioni della neo- nata associazione. I suoi fondatori si sentono ispirati anche dal beato Giuseppe Allamano. E in partico- lare fanno loro il motto «Far bene il bene, senza far rumore», senza spazio al compromesso. Non si fanno pubblicità, non mettono bandierine (come invece fanno molte associazioni). E chi prova a farlo viene riportato sulla retta via. «Anche se noi non ci facciamo co- noscere, sono in molti che ci cono- scono», ricorda Pino. 16 MC LUGLIO2018 Il Vangelo come servizio Pino è disorientato. Insieme agli amici sente che deve fare qual- cosa per «condividere» con le so- relle e i fratelli africani incontrati in Tanzania. Anni dopo scriverà: «Ogni attività nasce da un incon- tro con persone, luoghi, situazioni complesse e gravi che possono essere comprese nell’umiltà del cercare di calarsi dentro», e an- che: «Occorrono iniziative idonee a modificare le cause di povertà creando sviluppo», e «Si crea così la possibilità di un cammino co- mune e di uno scambio profondo di esperienze». Con Maria si rivolgono ancora una volta alle suore della Conso- lata e incontrano suor Gianpaola Mina. È lei che parla loro della beata Irene Stefani: «Siamo rima- sti immediatamente ispirati dalla vita di suor Irene», commenta Pino. Così, insieme agli amici, Pino e Maria creano il «Gruppo operativo missionario Nyaatha Irene», Gomni in sigla, dove Nyaatha, ovvero madre miseri- cordiosa, è l’appellativo che gli africani davano a suor Irene. Racconta Pino: «Suor Mina ha aiutato il gruppo a nascere e a formare lo statuto. Ci disse: “Non potete chiamarvi Gruppo Irene, perché voi non sarete mai un gruppo esclusivamente di pre- ghiera, voi porterete il Vangelo Subito operativi Il Gruppo operativo parte, e fa onore al suo nome. Inizia una col- laborazione con alcuni missionari della Consolata in Tanzania. I primi progetti sono del 1988 a Kibao e Iringa. Viene realizzato un intero acquedotto che alimenta un ospe- dale, un dispensario e diverse case, e un impianto elettrico per le stesse strutture. Poi si continua la- vorando con la diocesi di Njombe. TANZANIA Pagina precedente : la strada che porta a Mkiu, dove il Gomni ha attivato il suo ultimo grande progetto. Qui a fianco : un container del progetto sca- ricato nei pressi della parrocchia di Mkiu. Sopra : padre Innocente Ngaillo con alcuni ragazzi della parrocchia. #

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