Missioni Consolata - Giugno 2018

biamo avuto formazione adeguata al riguardo. Perciò siamo veramente grati alla Chiesa, attra- verso il fratello José e quanti stanno collabo- rando alla questione in- digena. Senz’altro, la co- munità continuerà con la propria organizzazione e miglioramento, con la fe- deltà alle nostre usanze ancestrali, chiedendo che i fratelli comprenda- i missionari della Conso- lata mi hanno offerto di fare un corso di forma- zione sanitaria perché stavano progettando di costruire un centro di sa- lute. Ho accettato la loro proposta e nel settembre 2007 sono andata a Korhogo in un centro di formazione professiona- le dove ho studiato per 3 anni. Nel 2010 ho preso il Diploma Cap ( Certificat d’Aptitude Profession- nelle ). I missionari della Consolata mi hanno as- sunto nel loro nuovo cen- tro sanitario dove lavoro ancora oggi. Al momento sono felice perché, gra- zie a questo lavoro, pos- so prendermi cura di me stessa, dei miei figli e della mia famiglia. Dico un grande grazie e mi sento molto grata per tutto ciò che ho ricevuto grazie al loro sostegno. Prego che il Signore, che li ha scelti per la sua missione, li protegga e dia loro sempre coraggio e saggezza per aiutare altri come me. Suzanne da Dianra Dall’Argentina Buon giorno a tutti i fra- telli. Sono Juan de Dios López , cacique della co- munità Territori Originari Wichi . Ringrazio lo sforzo di tutta la Chiesa, nella persona del fratello José (padre Giuseppe Auletta, ndr ), che ha potuto con- dividere con noi la sua vi- ta, dato che è difficile ca- pire persone come noi. Ci siamo rivolti alla Chie- sa, e la Chiesa, provve- dendo i materiali, ha col- laborato con il nostro progetto di allacciamen- to alla conduttura del- l’acqua. Noi abbiamo messo il nostro lavoro scavando un fossato di quasi tre chilometri. Il lavoro, durato parecchio tempo, ha prodotto un miglioramento notevole del benessere della co- munità. Questa è molto contenta e soddisfatta, dato che la Chiesa è sta- ta l’unico attore presente nella nostra difficile si- tuazione. La comunità, poco a poco, ha migliora- to le sue condizioni ri- guardo alla semina, alla riforestazione e all’orti- coltura. La comunità fi- nalmente ha l’acqua, ri- sultato anche di un im- pegno comune. [Prima, per soddisfare il bisogno di acqua,] dove- vamo camminare circa tre chilometri, fare tanto sacrificio e, inoltre, dove- vamo trattare con i vicini che ci limitavano l’acqua, e la cosa si rendeva mol- to pesante. Tuttavia, gra- zie al fratello José e al nostro sforzo ora abbia- mo l’acqua, possiamo la- vorare e migliorare. Ci siamo organizzati nel- la comunità per lo scavo del fossato e abbiamo dovuto tralasciare le no- stre attività abituali per poter avere l’accesso all’acqua e allacciare i tubi di irrigazione alla re- te principale. Con questo sforzo la comunità ha potuto recuperare la vita degli alberi. Consideria- mo importante non spre- care l’acqua, così come l’ombra che ci danno gli alberi. La comunità può recuperare specie origi- nali come il quebracho , il lapacho , il palo amarillo , il yuchán , l’ algarrobo e tutto ciò che ha a che ve- dere con il rimboschi- mento ancestrale. Ab- 6 MC GIUGNO2018 redazione@rivistamissioniconsolata.it mcredazioneweb@gmail.com Cari mission@ri

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