Missioni Consolata - Giugno 2018
PERÚ La responsabile del Caaap di Loreto Dimenticati e inquinati Dimenticati dallo stato, i popoli indigeni si trovano ad affrontare le conseguenze dell’inquinamento di fiumi e territori. Anche per questo molti di loro emigrano verso le città dove però trovano discriminazione e altre difficoltà. Conversazione con l’avvocata Nancy Veronica Shibuya, che con il Caaap combatte al loro fianco. I QUITOS . Nel 1974 nove vescovi cattolici dell’Amaz- zonia peruviana crearono il «Centro amazzonico di antropologia e di applicazione pratica» ( Centro Amazónico de Antropología y Aplicación Práctica , Caaap), un’associazione civile che aveva l’obiettivo di servire le popolazioni emarginate, in particolare i po- poli indigeni. Nancy Veronica Shibuya è una giovane avvocata di 36 anni che dal 2012 lavora con il Caaap come responsa- bile della regione di Loreto. Quando la incontro nell’uf- ficio di Iquitos mostra un atteggiamento molto profes- sionale, ma già dalle sue prime risposte traspare la passione per quello che fa, per i diritti che ogni giorno cerca di difendere o conquistare. Veronica, quali sono i problemi principali dei po- poli indigeni? «Sono tanti. A iniziare da quelli che debbono affron- tare nei loro territori a causa di attività estrattive, deforestazione, inquinamento da petrolio. Quest’ul- timo è tremendo perché colpisce in maniera diretta at- traverso l’acqua, la terra, l’aria. Oltre ai problemi ambientali che sono quelli più ur- genti, ci sono quelli dovuti al mancato rispetto dei di- ritti alla salute e all’educazione come per tutti gli es- seri umani. E ancora quelli sociali: alcolismo, prostitu- zione, tratta di persone». Tratta di persone? «Certo. Ci sono giovani donne indigene che sono state rapite e portate in altre zone del paese o fuori del paese. La regione di Loreto è nota anche per questo». Si dice che un indigeno abbia verso la natura una sensibilitàmolto superiore a quella di un non in- digeno. È una realtà o unmito? «È così: esiste una differenza di sensibilità molto mar- cata. Un cittadino vede il taglio degli alberi come una necessità per avere legno. Al contrario, un indigeno ha molte difficoltà a tagliare un albero perché questo può avere un significato particolare o naturalistico o spiri- tuale. Lo stesso vale quando s’inquina una laguna dato che per gli indigeni l’acqua significa vita, alimento, continuità. Il cittadino comune lo vede semplicemente come un reato e nulla più. È difficile riuscire a comprendere la mentalità indi- gena che vede gli essere umani connessi con l’am- biente, le piante e gli animali. Nel momento in cui riu- sciremo a comprendere questo, riusciremo a com- prendere anche il rapporto tra gli indigeni e l’Amazzo- nia». L’Amazzonia è veramente in pericolo? «Chiaro che è in pericolo. Un pericolo costante dovuto alla depredazione e alle minacce derivanti da mega- progetti, attività estrattive, indifferenza dello Stato. E
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