Missioni Consolata - Giugno 2018
D GIUGNO2018 MC 49 D Q UESTO DOSSIER È STATO FIRMATO DA : • G IORGIO M ARENGO - missionario della Consolata in Mongolia. • L UCA L ORUSSO - redazione MC, curatore di questo dossier. • S ITO DEI M ISSIONARI DELLA C ONSOLATA IN M ONGOLIA : www.consolatamissionmongolia.net/it/ • F OTO : Archivio fotografico MC e cortesia di Carlo Lippolis. VANGELO IN ASIA postolo, e noi in Asia siamo chiamati a viverla ogni giorno, accompagnando persone che, con il loro cammino di fede, ci aiutano a fare verità in noi stessi e a percorrere insieme a loro lo stesso sentiero di rinascita 12 . La resistenza delle tenebre Da san Francesco Saverio impariamo poi un aspetto della prima evangelizzazione che talvolta viene taciuto o mal interpretato. Il grande missio- nario ritorna spesso a considerare come il male si opponga all’avanzata del Regno di Dio. La mis- sione ad gentes deve trovarci attenti a questo scontro, quello che san Giovanni nel suo Vangelo descrive come la resistenza delle tenebre ad ac- cettare la luce. Con questo non si vuol dire che il mondo non ancora raggiunto dall’annuncio evan- gelico sia in sé compromesso dal male, anzi, con il libro della Sapienza, noi crediamo che «le crea- ture del mondo sono sane, in esse non c’è veleno di morte, né gli inferi regnano sulla terra» (Sap 1,14), ma allo stesso tempo crediamo anche che forze nemiche alla luce di Cristo operino per con- trastarla. A cominciare dal nostro io, spesso di- viso, e dai tanti interessi mondani che spesso op- primono la coscienza di interi gruppi umani. Queste forze negative sono un motivo in più per prendere sul serio la dimensione orante della mis- sione. Per poter stare in piedi, dobbiamo saper stare in ginocchio. Nulla da dimostrare, solo Gesù da mostrare Prima e al di là di qualsiasi atto pratico (il progetto, l’iniziativa di sviluppo, ecc.), la missione è manifesta- zione umana, relazionale, della misericordia divina che Gesù ha incarnato. L’esperienza missionaria in Asia ci insegna molto, aiutandoci ad andare all’es- senziale: un annuncio che si fa sussurro confiden- ziale, condivisione sincera, umile servizio offerto senza aspettarsi nulla in cambio. Non abbiamo nulla da dimostrare, ma «solo» Gesù da mostrare con la vita e, se necessario, con la parola. Padre Gabriele Ferrari, già padre generale dei missionari Saveriani, parla addirittura di «esposi- zione di Gesù», che «sarà tanto più efficace quanto più semplice, povero e disarmato sarà lo stile di missione» 13 . L’esposizione del Santissimo Sacramento sui nostri altari diventi allora la sua esposizione in vite trasfigurate dalla sua bellezza: la notizia non è solo «buona», ma principalmente «bella». Il bello sconvolgente dell’amore crocifisso di Gesù attirerà le persone in mezzo alle quali noi viviamo in semplicità, non in case piene di regole, porte e strutture, ma in umili dimore accoglienti, povere e belle, dove l’armonia esteriore sarà un ri- chiamo al fatto che un altro mondo è possibile, la vita non è solo miseria e stenti, la vita in Cristo è luminosa e vale la pena di essere vissuta. Giorgio Marengo N OTE : 7 T. Tosolini, Dire Dio nel tramonto. Per una teologia della missione nel postmoderno , Emi, Bologna 1999, 15. 8 Ceslao Pera O.P., La spiritualità missionaria nel pensiero del Servo di Dio Giuseppe Allamano , Edizioni Missioni Consolata, Torino, 1973. 9 F. X. Léon-Dufour, Francesco Saverio. Vita avventurosa e dimensione mistica dell’apostolo delle Indie, primo mis- sionario gesuita , Piemme, Casale Monferrato 1995. 10 Id, 83. 11 Id, 88. 12 Da più di un anno seguiamo ad Arvaiheer un gruppo di Al- colisti Anonimi; il primo dei 12 passi che costituiscono il loro percorso di guarigione è riconoscere di averne biso- gno. Mi sembra il punto di partenza di ogni vera conver- sione. 13 G. Ferrari, È proprio impossibile uscirne? , in «Testimoni», 2/2017, 12-16.
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