Missioni Consolata - Giugno 2018
D VANGELO IN ASIA L’ ambiente umano in cui la Chiesa si trova a vivere e testimoniare la propria fede in Asia è per lo più di vero ad gentes , nel senso che trova i propri riferimenti e identità al di fuori del Cristianesimo. Questo dato è di notevole importanza, perché in- dica che la presenza e l’operato della Chiesa si confrontano quotidianamente con la poca visibi- lità e, molto spesso, la pura insignificanza. Siamo lontani da realtà in cui la Chiesa rappresenta una forza trainante della società e un’istituzione rico- nosciuta e stimata (o criticata). Il confronto storico forse più pregnante è quello con le prime comunità cristiane diffusesi a Est del fiume Eufrate nell’età postapostolica. Esse dovet- tero misurarsi da subito con culture e tradizioni religiose preesistenti e con i più diversi sistemi politici, quasi sempre non benevoli nei loro con- fronti. La libertà dell’essenziale Proprio questo carattere minoritario, defilato, quasi nascosto è, però, altamente significativo e può rappresentare una grande risorsa. La Chiesa è più simile al seme caduto in terra. Cresce nel na- scondimento e può dedicarsi più liberamente al- l’essenziale. Si regge sull’oblatività dei suoi mem- bri ed è scevra da protagonismi e tentazioni me- diatiche. Niente a che vedere con una mentalità da ghetto o da rifugio esclusivista, al contrario, la povertà di immagine e di influenza sociale per- mette una maggiore trasparenza al messaggio evangelico. Questa condizione di minoritarietà può allora di- ventare scelta consapevole di un’evangelizzazione portata avanti con la testimonianza personale, i contatti fraterni, l’impegno non rumoroso per una società più giusta e accogliente. Stupore, incomprensione, testimonianza È interessante constatare come anche nell’Occi- dente postmoderno questa dimensione della testi- monianza sembra aprire spazi di luce sul tema della missione. «L’annuncio si trasforma in testi- monianza vissuta; testimonianza che, appunto, presuppone una mancanza di dimostrazione e di evidenza, ma che unica può trasformare il lin- guaggio verbale in un linguaggio pratico ed etico. In questa maniera la missionarietà non indirizza le sue energie nel raccapezzare un senso ormai disperso, ma tenta di evangelizzare il frammento diventando in sé stessa richiamo agapico. […] La testimonianza lascia spazio alla meraviglia, allo stupore, all’incomprensione, cioè a quegli atteg- Con lo stile del seme DI G IORGIO M ARENGO Poca visibilità e, molto spesso, pura insignificanza. La condizione di minoranza della Chiesa in Asia potrebbe essere letta come un ostacolo insormontabile, oppure come una posizione privi- legiata per purificare la missione e rimanere ancorati all’essenziale. L’AD GENTES IN ASIA
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