Missioni Consolata - Giugno 2018
D 42 MC GIUGNO2018 D I l parlare cristiano di Dio è percepito nell’Oc- cidente postmoderno come qualcosa di «anti- patico». Forse è per questo che viene sponta- neo concentrarsi più sui mezzi per farlo che sui contenuti. Come se dovessimo ottenere un la- sciapassare, un’autorizzazione che ci verrebbe concessa, appunto, per il semplice fatto di usare tecniche comunemente riconosciute. Se questo fosse vero, il rischio grave sarebbe quello di perdere l’originalità del messaggio cri- stiano che sta proprio nel suo essere scandaloso. Parla, infatti, dell’irruzione nel mondo di Dio fat- tosi carne, di Dio che abita la nostra umanità al- largandola al cielo. Il dire cristiano su Dio e la missione, stanno in questo paradosso: del Dio ineffabile non si può parlare e, allo stesso tempo, non si può tacere. Sussurrare il Vangelo La missione sta nel mettere in comunicazione il «cuore» con il Vangelo e nell’innescare quel deli- cato processo di dialogo e crescita nel quale nes- suno dei due interlocutori rimane indifferente all’altro. Ecco perché vorrei parlare della mis- sione come di un «sussurrare il Vangelo al cuore dell’Asia», prendendo in prestito l’espressione usata al sinodo per l’Asia del 1999 da Thomas Me- namparampil, arcivescovo emerito di Guwahati (India): perché ritengo che per parlare del mi- stero di quest’incontro, sia più efficace un’espres- sione evocativa, un’immagine, piuttosto che una teoria o un «paradigma» missionario. Quest’espressione sta avendo, con sorpresa dello stesso Menamparampil, un grande impatto nella riflessione missiologica del continente. Egli la usa come una sorta di bilancio dei suoi 80 anni spesi ad annunciare il Vangelo nel mondo indiano e nelle tante parti d’Asia nelle quali la Provvidenza lo ha chiamato. Allo stesso tempo ritiene che sia in qualche modo la «formula» per il futuro del la- voro missionario nel suo continente. E, io aggiun- gerei, anche negli altri. Prossimità, fiducia, profondità Il verbo «sussurrare» allude a una relazione. Nel nostro caso, una relazione con Dio ricevuta come Comunicare prossimità DI G IORGIO M ARENGO Prendendo in prestito l’espressione di un arcivescovo indiano cara alla riflessione missionaria del continente asiatico, «sussurrare il Vangelo al cuore dell’Asia», possiamo introdurci nel mi- stero di una missione fatta di forza e fragilità, profondità, fiducia e prossimità. Completamente nelle mani di Dio. UNA MISSIONE FATTA DI FORZA INTERIORE E DISCREZIONE
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