Missioni Consolata - Giugno 2018

36 MC 018 D D È il più grande mosaico di culture, popoli e tradizioni religiose. L’Asia è il continente meno cristiano del mondo, ed è, per que- sto, un campo d’azione naturale per la missione ad gentes . È la sfida che i missionari della Consolata hanno raccolto 30 anni fa aprendo le loro presenze nel 1988 in Corea del Sud, poi in Mongolia nel 2003 e a Taiwan nel 2014. Da allora la sfida asiatica regala prospettive nuove alla missione dell’Imc, tanto da spingere i missionari a scrivere a chiare lettere nel loro «progetto Asia» presentato e approvato un anno fa al loro XIII Capitolo Generale tenutosi a Roma: «L’Asia, con la ricchezza del suo bagaglio storico e culturale, potrà forse non sentire il bisogno del- l’Imc, ma l’Imc ha bisogno oggi dell’Asia per rin- novarsi ed esplorare orizzonti nuovi della mis- sione». Il continente e gli orizzonti nuovi che esso regala alla missione ce li racconta padre Giorgio Ma- rengo, torinese di 44 anni, arrivato quindici anni fa nella capitale della Mongolia, Ulaanbaatar, con il primissimo gruppo di missionari e missionarie della Consolata, e ora parroco ad Arvaiheer, un piccolo centro nel cuore della steppa dove i catto- lici sono 37. Profondità, prossimità, essenzialità Prendendo vescovo em namparam missione in «sussurrare nente. Suss discrezione fondo in un fisica e di fi personale c della matur Prossimità, amicizia, umiltà, rispetto, profondità. La missione della Chiesa in una situazione di mi- noranza, a volte di discriminazione o di persecu- zione, spesso di irrilevanza, è interpretata da pa- dre Marengo come una grazia. Essere minoranza dona maggiore libertà, conduce all’essenzialità, restituisce il missionario alla centralità dell’azione di Dio, più che alla sua, essendo la sua caratteriz- zata da povertà di mezzi e di efficacia. Il missiona- rio in Asia si riscopre fragile, piccolo. E così ha la possibilità di assomigliare di più al seme che cade in terra e muore, dando (forse) poco frutto dal punto di vista umano, molto frutto dal punto di vi- sta del Regno. Con lo stile della Consolata I missionari della Consolata a giugno ricordano e celebrano la loro fondatrice, Maria Consolata. In Asia, sussurrare il Vangelo significa sussurrarlo con lei, per tramite suo, nel suo stile. Anche la Consolata sussurra al cuore. Sta vicina come una madre che consola indicando il senso e il centro della vita di ciascuno: suo figlio Gesù. Essere prima che fare DI L UCA L ORUSSO Essere cristiani in Asia significa fare i conti con un contesto nel quale si è minoranza. Chiamati a comunicare il Vangelo, lo si fa più con un sussurro discreto all’orecchio che con un annuncio gridato dai tetti delle case. È lo stile del seme che cade nella terra affidandosi e fidandosi. DALL’ESPERIENZA MONGOLA UNA RIFLESSIONE SUL VANGELO IN ASIA

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