Missioni Consolata - Giugno 2018

GIUGNO2018 MC 25 rale ha mandato l’esercito e messo un generale come respon- sabile della sicurezza, esautorando di fatto il governo locale. Lo stato è diventato una trincea, un campo di battaglia, con una moltiplica- zione folle della violenza. Una vio- lenza che nasce dal braccio di ferro tra le mafie della droga e le stesse forze di sicurezza, anch’esse coinvolte nel gigantesco sistema corruttivo. A questo si aggiunge, come si dice da più parti, l’esecu- zione (14 marzo 2018) ad opera della polizia della consigliera co- munale e attivista Marielle Franco e del suo autista. E ancora gli interventi, in più parti del paese, da Nord a Sud, da Est a Ovest, della Guardia Nacional - braccio forte dell’esercito noto per la sua violenza - a reprimere i po- poli indigeni e tradizionali, a mas- sacrare i piccoli proprietari di terra e i sem terra e a imprigionare i loro difensori. Come è accaduto a Altamira, prelazia di Xingu, stato del Pará, a padre José Amaro, compagno e continuatore dell’a- zione di Dorothy Stang (missiona- ria brasiliana di origine statuni- tense assassinata nel Pará da sicari dei latifondisti nel febbraio 2005, ndr ). E allora ritorna nuovamente la do- manda: quale futuro aspetta il po- polo brasiliano? Nessuno si az- zarda a fare previsioni, ma il ti- more è grande anche perché vari generali dell’esercito (da Eduardo Villas Bôas a Luiz Gonzaga Schroe- der), tra cui alcuni in pensione, hanno alzato la testa e fatto sen- tire la loro voce minacciando, Lula è stato condannato in due gradi di giudizio su quattro. Gli ul- timi gradi spettano al Tribunale superiore di giustizia ( Superior Tri- bunal de Justiça ) e al Supremo tri- bunale federale ( Supremo Tribunal Federal ). Due anni fa la stessa corte stabilì che, dopo il secondo giudizio, il giudice può far eseguire l’eventuale ordine di carcerazione. Una decisione molto controversa e da vari giuristi considerata inco- stituzionale. Il problema si è ripro- posto oggi con Lula, arrestato su- bito dopo il secondo giudizio. Per questo vi è chi oggi afferma, e lo stesso Lula lo ha denunciato pubblicamente, che il mandato di carcerazione per l’ex presidente sarebbe in realtà originato dalla Tv Globo, capitanata dalla famiglia Marinho, indispettita dalla sua forte popolarità che neppure i mezzi più moderni sono riusciti a scalfire. Prova di tale popolarità sono le manifestazioni che ancora oggi continuano in tutto il paese e si susseguono notte e giorno da- vanti alla sede della polizia fede- rale a Curitiba dove Lula è carce- rato. Vedremo cosa succederà quando - tra luglio e agosto - si de- ciderà sulla sua partecipazione o esclusione alle elezioni di ottobre. Da Marielle Franco a padre José Amaro Oltre alla questione di Lula vi è una serie di altre questioni che hanno reso esplosiva la situazione e che fanno temere un possibile ri- torno dei militari al potere. Come dimostra la situazione nello stato di Rio de Janeiro. Il governo fede- senza mezze misure, una possibile sostituzione di Temer, presidente fantoccio, con uno di loro. È un peccato che il presunto grande obiettivo dell’attuale go- verno e dello stesso potere giudi- ziario di sconfiggere e debellare la corruzione si realizzerà - forse - in un’altra era. Per ora ci si accon- tenta di essere al servizio del mer- cato e di controllare una società che continua a registrare forti e in- sostenibili diseguaglianze, vera causa della crescente violenza e insicurezza. Gianfranco Graziola* Sopra : il senatore e probabile candidato presidenziale Aécio Neves. In basso : una stretta di mano tra il giudice fede- rale Sérgio Moro (a sinistra) e l’attuale presidente Michel Temer (aprile 2017). # * L’ AUTORE Padre Gianfranco Graziola, missio- nario della Consolata, vive a San Paolo e è vice coordinatore nazio- nale della Pastorale carceraria che conta circa 6 mila agenti volontari (sacerdoti, religiosi, religiose, laici di tutte le età) che settimanal- mente visitano le carceri in tutti gli stati del paese. © George Gianni © Marcos Corrêa /PR, 2017 Sulla vicenda Lula si legga anche la rubrica di Gianni Minà a pagina 75 di questo stesso numero.

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