Missioni Consolata - Maggio 2018
78 amico MAGGIO2018 Puoi raccontare un episodio significativo della tua vita missionaria? «La visita dei miei genitori in Kenya nel maggio 1977. Ero in Kenya da poco più di un anno e i miei genitori, con uno dei miei fratelli, con il par- roco e un’amica, sono arrivati a Nairobi. Mia mamma aveva 77 anni, mio papà 81. Non erano mai saliti in aereo. Per l’occasione, padre Masino è arrivato dal Tanzania e padre Antonio dallo Zaire (ora Congo R.D.), e per due settimane ab- biamo visitato varie missioni del Kenya. Per i no- stri genitori che, in pochi anni, avevano visto tre dei loro figli partire per l’Africa: Antonio in Zaire (1972), Masino in Tanzania (1974), io in Kenya (1976), è stata una gioia grande vedere dal vivo la realtà della Chiesa in Africa e incontrare tante persone che ci volevano bene ed erano loro ri- conoscenti per averci lasciati partire. Un altro ricordo significativo è il momento in cui, nel 1988, un gruppo di sposi si sono riuniti per salutarmi prima della mia partenza per gli Usa. Un signore mi ha detto: “Sai padre Mario che non ci siamo mai accorti che tu eri bianco”? Al che io risposi: “Ed io non mi sono accorto che voi siete neri”. Infatti il dono più bello ricevuto, come missionario della Consolata, è stato quello di sentirmi a casa, in famiglia, sia in Africa che in Usa, e adesso in Italia. Questo dono l’ho rice- vuto anzitutto dalla mia comunità missionaria della Consolata e poi dall’esperienza di Incontro Matrimoniale che mi ha aperto le case di mi- gliaia di famiglie». Quali sono, secondo te, le grandi sfide della missione del futuro? «Mi è difficile dire agli altri cosa dovremmo fare e mi sento a disagio di fronte a piani generali o complessi. Ridurrei tutto a questo: 1- evangelizzare, cioè dire/testimoniare a ognuno: “Tu sei amato da Dio nel Signore Gesù” (parole di san Francesco in Eloi Leclerc, La saggezza del povero ); 2- ispirarci al beato Allamano: spiritualità ma- riana nella vicinanza alle persone (e in questo l’attenzione alle famiglie trova il suo posto). Lo stile dell’Allamano (semplicità, umiltà, ascolto) dovrebbe guidarci nell’essere evangelizzatori». Puoi suggerirci uno slogan da proporre ai gio- vani che frequentano i nostri centri missionari. Che slogan proporresti, e perché? «”Fiorisci dove sei piantato”. Questo consiglio di un mio padre spirituale mi ha accompagnato in tutti questi anni e mi ha stimolato a trovare, ovunque sia destinato, gli ingredienti (acqua e concime!) per fiorire. Alla domanda “qual è il posto che ti è piaciuto di più?” non posso che ri- spondere: “Questo, dove mi trovo adesso”». Luca Lorusso mia tesi era “La coppia missionaria Priscilla ed Aquila, collaboratori di san Paolo”. Negli Usa sono venuto a contatto con una chiesa viva, organizzata, che lascia grande spazio al senso di responsabilità dei laici. La nostra attività come missionari della Consolata era soprattutto l’animazione missionaria, tener viva la dimen- sione missionaria della Chiesa. Naturalmente an- che in quegli anni ho lavorato nel Marriage En- counter conoscendo migliaia di coppie». Sei più tornato in Africa? «Nel 2001 ho ricevuto una nuova destinazione all’Africa, una specie di “homecoming” (ritorno a casa), ma non in Kenya, bensì in Congo RD dove aveva lavorato mio fratello Antonio. Dopo alcuni mesi a Parigi per rinfrescare il francese, sono arrivato a Kinshasa nel nostro seminario di teologia. Lì, per cinque anni, ho insegnato Bib- bia nel teologato Mazenod, a seminaristi di varie congregazioni. Kinshasa, una città immensa, era appena uscita dalla guerra e se ne vedevano an- cora le tracce nelle strade disastrate e nella mi- seria della gente. In quegli anni ho visto grande vitalità, coraggio e fede nelle comunità cristiane. Anche lì ho continuato col Marriage Encounter . Dopo una breve e indimenticabile presenza in Sud Africa, dal 2008 sono in Italia, prima a Be- dizzole (Brescia), a adesso nella nostra comunità di Rivoli (Torino), con impegni di animazione missionaria e servizi pastorali. Ovviamente anche in Italia ho continuato a lavorare con le famiglie, nei vari programmi di Incontro Matrimoniale». © Af.MC / La visita in Kenya dei genitori di tre missionari Barbero nel 1977
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=