Missioni Consolata - Maggio 2018
di Antonio Magnante INSTAURARE IL REGNO La proclamazione e l’instaura- zione del Regno di Dio costitui- scono gli elementi formali dell’attività del missionario e quindi della sua spiritualità. Questo fu l’impegno dell’atti- vità pubblica di Gesù. L’adeguamento del missionario alle esigenze del Regno però è un cammino lento e faticoso che avviene solamente se, come fecero gli Apostoli, egli accetta la realtà misteriosa della Pentecoste. Il coraggio e la parresia vengono diretta- mente dall’azione potente dello Spirito che rende il mis- sionario strumento valido e in- sostituibile del Regno. Lo Spirito rende il missionario capace di attaccare anche le porzioni inconvertibili della propria persona e lo libera al punto di farlo pura irradiazione della salvezza voluta dal Padre. deve divenire consapevole di non avere un messaggio pro- prio, ma di essere solo l’araldo di un messaggio che egli stesso ha ricevuto. Come Gesù è l’inviato, anche il missionario è in movimento in una duplice direzione: nella profondità del suo mistero per- sonale e nel mistero della realtà del popolo a cui è in- viato. Sia in sé che nei popoli, il missionario deve impiantare il Regno di Dio. Attraverso que- sto pellegrinaggio egli otterrà, insieme alla conversione perso- nale, anche la trasformazione della famiglia umana. Se il messaggio è annunciato integralmente e nella radicalità che gli è propria, esso produrrà frutti d’amore, di perdono e di servizio reciproco e riuscirà a stabilire «la comunione di tutti gli esseri umani tra loro e con Dio» (Redemptoris Missio, 15). LA CONVERSIONE Il missionario è un uomo chia- mato a un compito di frontiera: l’estensione del Regno di Dio. Il suo carisma di inviato da parte della Chiesa si compie nella linea dell’urgenza di an- nunciare e impiantare il Regno. Tale condizione d’urgenza im- pone, però, sia al missionario sia ai popoli a cui è inviato, un lento ma progressivo processo di conversione. Il Regno attecchisce là dove si realizza una compenetrazione armonica tra le istanze tradizio- nali e quelle del Regno. Sull’esempio di Gesù, che si distacca dal filone della tradi- zione giudaica, infatti, il missio- nario deve, a sua volta, distac- carsi dai suoi messaggi, dalle sue esigenze e ideologie. Egli Bibbia on the road 74 amico MAGGIO2018 Spiritualità missionaria: assimilazione a Cristo La spiritualità del missionario si modella sulle parole e azioni di Gesù. S’impone quindi di riconquistare quel- l’equilibrato radicalismo evan- gelico che era vissuto sia dalle prime comunità cristiane che dall’apostolo Paolo. Ecco la prima di tre pun- tate sulla spiritualità missionaria. © Af.MC_foto di Benedetto Bellesi, 2010 / padre Flavio Pante, tra i Pigmei del Congo RD
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