Missioni Consolata - Maggio 2018

perché parla ad Ebrei di- venuti cristiani. Il signifi- cato è lo stesso, ma nel secondo caso, Matteo, usa il modo ebraico di utiliz- zare parole alternative per non nominare il nome di Dio. Di conseguenza «Regno dei cieli» è usata per non nominare il nome di Yhwh -Dio, come era u- sanza al tempo di Gesù e ancora oggi. L’espressio- ne non ha niente a che ve- dere con re, regine, prin- cipi e baroni, essa signifi- ca nel Nt «un nuovo modo di relazionarsi nell’acco- gliere il progetto del nuo- vo mondo proposto da Ge- sù con l’annuncio del Van- gelo», per cui è un invito a noi a cambiare mentalità, modalità di stili di vita e a- prirci alla prospettiva di Dio che vuole aiutarci a modificare radicalmente i rapporti interni all’uma- nità. Tiri lei le conclusioni davanti alla povertà, agli immigrati, all’emargina- zione, ai bisogni dei sem- pre più poveri. Il resto è superfluo. Un caro saluto, sperando di essere stato chiaro. Paolo Farinella, prete «DIO È DONNA» Ho letto con molto inte- resse l’articolo «Crateùs, dove Dio è donna», pub- blicato in MC di marzo [...]. Il titolo mi ha ripor- tato a uno spettacolo sin- golare a cui avevo assi- stito nel dicembre 1999 in Karnataka, nel profon- do sud dell’India, dove stavo vivendo una straor- dinaria esperienza in un lebbrosario. Una giovane suora mi chiese se mi sarebbe piaciuto assistere ad una rappresentazione, inter- pretata da giovani semi- naristi, in cui si voleva di- mostrare come Dio, uo- mo nell’immaginario comune, potesse in realtà essere tutto e il contrario di tutto. Intelli- genza Suprema , termine femminile, perché non donna? Per carità, quei giovani seminaristi, ov- viamente tutti maschi, ce la misero tutta per ren- dere credibile questa i- potesi, anche se non tut- to era facilmente com- prensibile, poiché alcuni brani erano recitati in lingua locale. Ma in quel Dio, in abiti europei, pe- santemente truccato per accentuarne la femmini- lità, avrei avuto non po- che difficoltà a credere. Cordiali saluti Mario Beltrami 06/03/2018 TRA PIL E GRECIA MALRIDOTTA Un suggerimento per l’ottimo Gesualdi: duran- te la Belle Époque nes- suno sapeva cos’era il Pil, e del debito pubblico non si sapeva bene l’am- montare, perché la mag- gior parte era irredimibi- le, cioè si pagavano solo gli interessi e il capitale mai: chi ne aveva biso- gno, vendeva il suo titolo di “rendita” in borsa. Ep- pure, col debito pubblico si armavano eserciti e marina, si dotavano le città di fogne e acquedot- ti, si costruivano ferrovie, porti e strade. Grecia: si, certo, sono malridotti. Ma ci sarebbe da capire perché il Por- togallo, che ha più o me- no gli stessi abitanti, sembra uscito dalla crisi e loro no. Forse perché la Grecia ha sempre man- tenuto un esercito spro- positato e avevano il vizio a ogni elezione di assu- mere migliaia di dipen- denti pubblici senza neanche dargli un ufficio, perché non c’era lavoro, ma solo lo stipendio in premio del lavoro eletto- rale. E perché nei super- mercati non vediamo mai roba greca e, quando c’è, è piuttosto cara. E quan- to del debito pubblico è stato destinato al colos- sale furto delle Olimpiadi da parte degli impresari greci Claudio Bellavita 07/03/2018 MC R vivi non può non chia- marti ad essere prota- gonista. Così, detto e fatto: le moto partiranno un me- se prima, con una spedi- zione dedicata su un ca- mion. Centauri e de- strieri si ritroveranno a Ulan Bator da cui inizie- ranno il periplo di seimi- la chilometri attraverso la Mongolia per rag- giungere poi Arvaiheer e la missione, dove reste- ranno una settimana. Intanto è partita la mac- china organizzativa. La pagina dal titolo «La mo- tocicletta: un diario, una passione, una missione», è attiva su Facebook per raccogliere consensi e compagnia nella fatica, ma soprattutto i fondi per arredare la scuola mater- na di Arvaiheer. E allora, avanti insieme. Le donazioni potranno essere effettuate sul conto di Missioni Conso- lata Onlus ( vedi pag. 83 ) specificando « in moto da padre Marengo » Grazie. Maria Elisa Borrelli 28/03/2018 IN MOTO PER LA MONGOLIA Agosto 2018. Per tre brianzoli quest’anno le vacanze non saranno solo svago e relax, ma diventeranno il momen- to per concretizzare un impegno di solidarietà. Progettando un viaggio nel fascino della stermi- nata Mongolia, Gianni Cagnetta, Sigfrido Mar- tinelli ed Edoardo Casi- raghi hanno conosciuto padre Giorgio Marengo e hanno capito il vero sen- so della loro partenza. Non poteva non toccare il loro cuore il progetto di un italiano come loro, che tanto sta costruendo in un luogo così lontano. E i brianzoli, si sa, anche quelli d’adozione, non conoscono altro modo per fare le cose: farle e farle bene. Skype e mail fanno sen- tire tutto a portata di mano, padre Marengo è dietro un video che rac- conta e in un attimo di- venti parte della scena. Una realtà dai colori così

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