Missioni Consolata - Maggio 2018
64 MC MAGGIO 2018 Un altro problema, soprattutto per i ragazzi disabili, è dato dal fatto che non solo si ritrovano a cambiare spesso gli insegnanti di sostegno, ma questi ultimi, se re- clutati all’ultimo momento, spesso sono precari o non hanno l’abilitazione al sostegno. Questo perché il ministero ha dato la possibilità, in caso di esauri- mento delle graduatorie dei do- centi specializzati, di coprire i po- sti di sostegno con insegnanti non abilitati, iscritti nelle gradua- torie di circolo o di istituto o con insegnanti di classi di concorso in esubero o in assegnazione prov- visoria. È chiaro che tutto questo si traduce in una carenza di recu- pero delle disabilità, soprattutto quelle intellettive. L’assurdo declino del braille Tra le criticità dell’insegnamento di sostegno presenti nella scuola italiana c’è quella della scarsa for- mazione - specifica sulle singole disabilità - del personale scola- stico (sia insegnanti specializzati, che curricolari). Ciò è particolar- mente evidente nel caso della scarsissima (o assente) «compe- tenza tiflologica» nell’ambito della disabilità visiva, cioè sono pochi gli insegnanti che cono- scono il braille, il sistema di scrit- tura per i ciechi, e l’apparato tec- nologico e didattico indispensa- bile per l’insegnamento a questo tipo di disabili. La mancanza di queste conoscenze da parte degli insegnanti, degli educatori e degli operatori scolastici aggrava l’han- dicap dell’allievo ipovedente, iso- landolo di fatto dal contesto degli altri e oscurandone le reali poten- zialità. Questo è un problema non da poco, se pensiamo che in Italia aumentati negli ultimi 10 anni del 26,8%, mentre alle superiori l’incremento è stato del 59,4%. Il maggiore incremento si è regi- strato nel Mezzogiorno, con 38,3% tra i più piccoli e 42,2% tra i più grandi. i non vedenti in età scolare sono circa 2.600 (molti purtroppo pluri- disabili, come i sordociechi). Per questi ragazzi è fondamentale imparare il braille e potere comu- nicare con i propri insegnanti con questo metodo. In Italia attual- mente, stiamo assistendo al fatto che, sia per la difficoltà di integra- zione scolastica, sia per la facilità di utilizzare i mezzi di comunica- zione con voce digitale, molti gio- vani non vedenti si allontanano dall’apprendimento del codice braille, risultando così di fatto analfabeti e questo non può che ripercuotersi negativamente sulla loro vita futura, soprattutto a li- vello lavorativo. Basta pensare al fatto che alla fine degli anni ’80, quando erano molto più numerose le persone non vedenti che conoscevano e utilizzavano il braille, in Italia c’e- rano un migliaio di insegnanti, 1.300 massofisioterapisti, 800 professionisti (soprattutto avvo- cati) e circa 9.000 operatori te- lefonici ciechi, mentre attual- mente è rimasto qualche migliaio di operatori telefonici, il numero di avvocati e di insegnanti è circa un centinaio e abbiamo qualche centinaio di massofisioterapisti. Tra l’altro il codice braille po- trebbe essere utilizzato anche per le schede elettorali, in modo da rendere più autonomi gli elet- tori ciechi, che adesso votano solo con il sistema del voto assi- stito. Per ovviare alla mancata conoscenza del braille da parte del personale scolastico, recen- temente l’Irifor (Istituto per la ri- cerca, la formazione e la riabilita- zione) dell’Uici (Unione italiana ciechi e ipovedenti) ha approvato un corso di aggiornamento di ti- Madre Terra A destra : cartello di una università tede- sca con indicazioni in codice braille. Qui sotto: indicazione di una toilette unica per donne, uomini e disabili. # © Markus Lutter, ESN Bochum © Ben Ostrowsky A PPROFONDIMENTO 2 ALGORITMI U lteriore beffa per i ra- gazzi disabili è il fatto che nel 2017 è stata data la possibilità ai docenti non specializzati sul soste- gno di rimanere vicino a casa occupando posti di sostegno per evitare il trasferimento. Come conseguenza centinaia di posti di sostegno sono stati occupati da docenti non specializzati, mentre quelli specializzati, grazie all’algo- ritmo ministeriale per la mo- bilità, sono spesso finiti a co- prire cattedre estranee alla propria esperienza. R.N.T.
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