Missioni Consolata - Maggio 2018

sabilità. Questo dovrebbe essere un monito per spronare il go- verno di ogni nazione a mettere in atto tutte le misure possibili per rendere migliore la vita dei disabili, in modo che essi siano in grado di esprimere tutte le loro potenzialità. Quasi sempre in- vece si parla di uguaglianza dei diritti per tutti, si fanno campa- gne contro le discriminazioni di genere, etnia, religione, orienta- mento sessuale, ma puntual- mente ci si arena di fronte alle particolari esigenze che i vari tipi di «diversità» presentano. Si ac- campano spesso ostacoli di na- tura economica alla eliminazione delle barriere di ogni tipo, che, permanendo, comportano un’autentica discriminazione e molto spesso l’isolamento delle persone disabili. Troppo spesso i disabili sono invisibili, se non ad- dirittura un peso per la società. Non è un paese per disabili Secondo l’Onu, l’Italia, che conta oltre 4 milioni di disabili (si tratta di un valore stimato, poiché non ci sono dati certi a riguardo), non è un paese a misura di disabile per diverse ragioni tra cui l’esi- guità dei fondi messi a disposi- zione, il clima discriminatorio, le barriere architettoniche, le disu- guaglianze in campo occupazio- nale, sanitario e scolastico. Nel nostro paese, il 12 dicembre 2017 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il secondo pro- gramma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integra- zione delle persone con disabi- lità, che rappresenta il punto di arrivo del lavoro svolto dall’Os- servatorio nazionale sulla disabi- lità. Nonostante il formale rico- noscimento dei diritti dei disabili e i programmi che vengono stilati per loro in ogni settore - dalla scuola ai trasporti, dal mondo del lavoro alla sanità - permangono gravi carenze e spesso assistiamo addirittura ad una retrocessione per alcuni diritti, che sembra- vano dati per acquisiti. La scuola e i docenti Un esempio di diritto dei disabili sancito dalla Costituzione, ma spesso disatteso è quello all’i- delle ore concesse inizialmente e la trasformazione di una «mezza» cattedra di sostegno in una intera, con un esborso sti- mato per le casse statali di circa 300 milioni di euro. Quest’ultimo perché ogni famiglia, a cui sia stata accolta la richiesta di au- mento delle ore di sostegno, ha diritto a un risarcimento di 1.000 € per ogni mese di assenza del- l’insegnante di sostegno, a par- tire dalla notifica del ricorso (in media 3 mesi), più il risarcimento delle spese legali, per un totale di circa 5.000 € a famiglia. Tutto questo è capitato perché nell’as- segnazione degli insegnanti di so- stegno si è fatto riferimento a dei limiti di assegnazione risalenti al 2007, che non sono più stati rivi- sti, mentre nel frattempo è au- mentato il numero dei disabili ri- conosciuti. Secondo il rapporto del Censis del 1 dicembre 2017, gli alunni disabili iscritti alle scuole ma- terne, elementari e medie sono MAGGIO2018 MC 63 struzione e in particolare al so- stegno, sebbene il sistema scola- stico italiano sia apprezzato in tutto il mondo per quanto ri- guarda l’inclusione degli studenti disabili. Secondo i dati Istat, nell’anno scolastico 2015-2016 nella scuola primaria c’erano 88.281 alunni con diverse forme di disabilità (3% del totale), mentre nella scuola secondaria di primo grado erano 67.690 (4% del totale). Si stima che l’8% degli alunni disa- bili della scuola primaria non sia autonomo in alcuna delle se- guenti attività: spostarsi, man- giare, andare in bagno. Nella scuola secondaria di primo grado, tali alunni rappresentano il 6% degli alunni disabili. In en- trambi gli ordini scolastici consi- derati, le forme prevalenti di di- sabilità sono quella intellettiva, i disturbi dell’apprendimento e quelli dello sviluppo, che sono presenti nel 2,1% degli studenti. Secondo il Miur (Ministero dell’i- struzione, università e ricerca), gli insegnanti di sostegno asse- gnati per l’anno scolastico 2017- 2018 sono stati 150.000 - di cui però 47.000 in deroga - per 243.840 alunni disabili (1 ogni 1,6 alunni) nelle scuole statali di ogni ordine e grado. Il maggior numero di ore di so- stegno settimanali in media si re- gistra nelle regioni del Mezzo- giorno. Circa l’8% delle famiglie di alunni disabili della scuola pri- maria e il 5% della secondaria di primo grado hanno presentato ricorso al Tar, nel corso degli anni, per ottenere l’aumento delle ore di sostegno. A seguito di tali ricorsi e delle successive decisioni amministrative dell’ul- timo momento, sono stati nomi- nati gli insegnanti in deroga di cui sopra, che non erano previsti sulla carta, ma che di fatto si sono rivelati indispensabili per potere avviare l’anno scolastico. Purtroppo sistematicamente non vengono assegnate in prima bat- tuta tutte le ore di sostegno ne- cessarie allo sviluppo e all’educa- zione dei ragazzi, così le famiglie sono costrette a fare ricorso per chiedere un’integrazione, che spesso comporta il raddoppio MC R A PPROFONDIMENTO 1 IN ATTESA DI AEA P er quanto riguarda le barriere architettoni- che, l’Unione europea, in cui si contano 80 milioni di disabili, ha proposto l’Atto europeo sull’accessibilità (Aea) ai disabili, un testo che dovrà essere discusso dagli stati membri, approvato in Consiglio e al quale ogni stato dell’Unione dovrà uniformarsi. Tale atto ha l’o- biettivo primario di rendere beni e servizi accessibili a tutti e promuovere il mer- cato dei dispositivi assisten- ziali, in modo che i prezzi ri- sultino più concorrenziali. Inoltre esso prevede minori ostacoli all’accesso all’istru- zione e al mercato del la- voro, nonché più posti di la- voro disponibili, in cui sia ne- cessaria un’esperienza di ac- cessibilità. R.N.T.

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