Missioni Consolata - Maggio 2018
DAI LETTORI Cari mission@ri RISPONDE IL DIRETTORE In queste pagine diamo spazio a tutte le lettere, email omessaggi che riceviamo, purché chiaramente firmati. MAGGIO2018 MC 5 A PROPOSITO DI APPARIZIONI E DI SCRITTI DI MARIA VALTORTA 1. Sfogliando la rivista di marzo ha attirato la mia attenzione l’arti- colo che tratta di appari- zioni e veggenti. Ora, nessuno pretende che la Chiesa dia con facilità il suo benestare a fatti so- prannaturali che richie- dono tempo, verifiche, ed anche un pizzico di umiltà; tuttavia, è inne- gabile, e pare non essere una mera coincidenza, il fatto che le frequenti ap- parizioni della Vergine si verifichino in un periodo storico particolarmente difficile a persone sem- plici, talvolta illetterate, anziché a teologi o uomi- ni di Chiesa. La presenza della Mamma che cam- mina con noi, che ci con- sola ed esorta a «fate quello che Egli vi dirà», rafforza la necessità di credere sempre più fer- mamente nella centra- lità di Cristo nella vita del suo popolo. Per quanto riguarda la collana del «Poema dell’Uomo-Dio» di Maria Valtorta, che mi era stata consigliata da un sacerdote negli anni ’90, posso dire che la sua lettura mi ha avvicinata ancora di più, se possibi- le, al Vangelo. Con osser- vanza e gratitudine, e con preghiera di pubbli- cazione, Pasquina Angheben 13/03/2018 2. […] perché nella po- sta dei lettori sotto il titolo «A proposito di ap- parizioni e veggenti», il rev. don Paolo Farinella, ha toni così duri e drasti- ci nei confronti di appari- zioni della Madonna, comprese quelle ricono- sciute «che dicono sem- pre le stesse cose ormai da secoli...», e poi contro Maria Valtorta citando ben due divieti del Santo Uffizio, ma tralasciando l’autorizzazione ufficiale di Pio XII che il 26 feb- braio 1948 ha dichiarato all’Editore Emilio Pisani: «Pubblicate quest’Opera così come sta, senza pro- nunciarvi a riguardo dell’origine straordinaria o meno di essa: chi leg- ge, capirà»? Qui appare evidente un conflitto molto grave tra l’autorizzazione del Papa Pio XII e il Santo Uffizio, che può pericolosamente dividere i credenti lettori della Valtorta. Suggeri- sco sia bene esaminare la questione direttamen- te col Centro Editoriale Valtortiano [...]. A me le pubblicazioni della Valtorta hanno fatto un bene grandissimo, senza entrare in conflitto col Vangelo, né con l’au- torità della Chiesa. I suoi libri li avevo acquistati tutti e continuo a leggerli da anni: non sono una nuova rivelazione, ma un dettaglio delle pagine dei Vangeli per renderci più forti di fronte alle assil- lanti provocazioni e ten- tazioni che il demonio quotidianamente ci pone. Riconoscendo il Bene ri- cevuto, sarei dunque io fuori della Chiesa? e le ormai migliaia di lettori sparsi nel mondo sareb- bero anche loro tutti fuo- ri della Chiesa? sarebbe un male enorme. […] Cordiali saluti Graziano Grua Torino, 10/03/2018 3. Gent.mo Direttore, non è nella mia na- tura fare polemiche, né perdere e far perdere tempo in tal senso. Tut- tavia, quanto descritto sulle opere valtortiane in MC di marzo merita, per verità, di essere rettifica- to e completato. Tali ope- re e la loro autrice non hanno subito nessuna condanna né stroncatura definitiva da parte della Chiesa. Anzi, l’allora arcivescovo Mons. Dionigi Tettaman- zi, (in una lettera ufficiale come Segretario genera- le della Conferenza epi- scopale italiana all’edito- re dei volumi, ndr ) il 6 maggio 1992 precisa che «Proprio per il vero bene dei lettori e nello spirito di un autentico servizio alla fede della Chiesa, sono a chiederLe che, in un’eventuale ristampa dei volumi, si dica con chiarezza fin dalle prime pagine che le “visioni” e i “dettati” in essi riferiti non possono essere rite- nuti di origine sopranna- turale, ma devono essere considerati semplice- mente forme letterarie di cui si è servita l’Autrice per narrare, a suo modo, la vita di Gesù». Questo va detto, anche per giustizia nei confronti dei tanti estimatori che nelle opere valtortiane hanno trovato e trovano motivi significativi di edi- ficazione spirituale. Tutto questo sempre all’inter- no della Chiesa e senza nulla voler togliere alle fondamenta del Vangelo. Gianluigi Martini 10/03/2018 4. Caro direttore, pos- so aggiungere an- ch’io qualche riflessio- ne? Premetto: non sono un esperto di apparizioni mariane né di Maria Val- torta, ma uditore. Perché tanta acidità di don Paolo riguardo alle anche o- dierne apparizioni ma- riane? La Madre della Consolazione avrà qual- cosa di urgente da dirci, non crede? Altrimenti dobbiamo pensare che una qualche «emanazio- ne proveniente da non si sa dove» fa cose senza senso da almeno due/trecent’anni, razio- nalmente parlando. A di- re il vero, anche Mosè, Noè, Elia, Isaia, tantissi- mi altri compresi i Santi, hanno ricevuto appari- zioni e rivelazioni, private e pubbliche. La stessa Maria allora giovanissi- ma, Giuseppe suo sposo (si ricorda? «…in sogno gli disse “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria”» Mt 1,20-21. In sogno, pensi! […] In quanto a Maria Valtor- ta […], nell’articolo sud- detto vedo imprecisioni. La chiesa non si è e- spressa due volte ma tre: • Decreto del Sant’Uffi- zio del 16 dicembre 1959, giustificato con un arti- colo su L’Osservatore Romano del 6 gennaio 1960; • Lettera del Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede del 31 gennaio 1985; • Lettera del Segretario Generale della Confe- renza Episcopale Italiana del 6 maggio 1992. Tutti e tre i suddetti do- cumenti non denunciano neppure un errore in materia di fede e di co- stumi, che è la sola ma- teria nella quale la Chie- sa può pronunciare un giudizio di condanna. Il primo documento era, invece, di condanna, e lo affiancava un articolo giustificativo che si svi- luppava in quattro parti. Chiunque può leggere nel suddetto sito (quello dell’editore dei libri di Maria Valtorta, ndr ) le 35 righe al riguardo. Molto precise, leggermente canzonatorie. Li capisco. Li dentro ci sono le fa-
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