Missioni Consolata - Maggio 2018

Libertà Religiosa è ritrovata in un treno fermo in un luogo a 14 ore di distanza da casa sua. Oggi Reena sta abbastanza bene, non ha ancora trovato un lavoro, ma nel frattempo è tornata a scuola per continuare gli studi. Gli aggressori rimangono impu- niti, mentre il preside della scuola continua a minacciare la famiglia, ed è per questa ragione che la ra- gazza si è trasferita da suo fra- tello in un altro villaggio. Il numero di aggressioni di questo tipo contro i cristiani in India stanno aumentando. Reena è una delle vittime della seconda più importante fonte di persecuzione anticristiana nel mondo: il «nazionalismo reli- gioso». L’ostilità anticristiana Monitorando oltre 90 paesi, con ricerche che partono anche dal basso (quindi dal campo manifestano in una quotidiana miscela di soprusi, abusi, margi- nalizzazione e violazione di diritti fondamentali come l’accesso alle cure, al lavoro, all’istruzione, alla giustizia, e così via. La seconda categoria di persecuzioni, invece, è la violenza, quella di fatto più ri- portata dai mezzi di comunica- zione poiché più d’impatto in ter- mini mediatici. Sebbene la se- conda sia quella più visibile e quasi l’unica presente nel dibat- tito pubblico, è la prima quella più diffusa: la prevaricazione na- scosta e costante che devasta la vita di milioni di cristiani a causa della loro fede. Dietro ogni persecuzione c’è un persecutore Ma chi sono gli attori di questo fenomeno? È chiaro che si tratti di singoli individui, ma anche di gruppi, o addirittura istituzioni, ostili ai cristiani. Ecco un elenco di quelli che nei fatti sono veicoli di odio e intolleranza anticristiana: governi locali e nazionali; leader di gruppi etnici; leader religiosi non cristiani; leader di altre chiese cristiane; movimenti radi- cali; normali cittadini, incluse le folle istigate in vari modi; le fami- glie stesse dei cristiani; i partiti politici; gruppi rivoluzionari o pa- ramilitari; il crimine organizzato; organizzazioni multilaterali. È importante avere in mente que- sta varietà di attori poiché fa comprendere come, per esempio in alcune aree rurali della Colom- bia, sia successo che certi leader di gruppi indigeni, con la conni- venza delle autorità locali, ab- biano inflitto a membri dello stesso gruppo indigeno convertiti al cristianesimo gravi vessazioni missionario, grazie alla presenza nel territorio), Porte Aperte foto- grafa ogni anno la persecuzione anticristiana nel mondo attra- verso il rapporto World Watch List . Per persecuzione s’intende «qual- siasi ostilità subita come conse- guenza dell’identificazione del- l’individuo o di un intero gruppo con Cristo. Questa può includere atteggiamenti, parole e azioni ostili nei confronti dei cristiani». Il rapporto evidenzia, in una sorta di classifica, i primi 50 paesi dove maggiormente si perseguitano i cristiani. Nelle posizioni più «basse» si trovano i paesi nei quali si è registrato un livello di persecuzione «alto». Salendo verso i primi posti, si passa attra- verso un livello «molto alto» per approdare, nelle prime posizioni, al livello della persecuzione «estrema». La metodologia adottata per sti- lare la Wwlist considera ogni sfera della vita dei cristiani (pri- vato, famiglia, comunità, chiesa, vita pubblica e violenza) ed è progettata per monitorare le strutture profonde della per- secuzione e non solo gli inci- denti violenti. Il team di ricerca distingue due categorie principali con cui la persecuzione può esprimersi: la prima riguarda le pressioni e le vessa- zioni su- bite in ogni aspetto della vita che si © Open Doors © Open Doors

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